Torna a parlare Domenico, il papà di Michele Merlo, giovane cantante di Amici morto a soli 28 anni a seguito di una leucemia fulminante a giugno di quest’anno. Intervistato telefonicamente dal programma Pomeriggio 5 News di Canale 5, ha cercato di ricostruire l’intera vicenda che ha poi portato al tragico epilogo: “Le prime manifestazioni di ecchimosi sicuramente nella prima decade di maggio, Michele faceva sport, e lamentava qualche ematoma, dicendo che probabilmente si era strappato giocando a golf oppure spostando qualche mobile”. E ancora: “Lui era un ragazzo ipocondriaco, ad ogni piccolo malore si allarmava e allarmava tutti, avesse avuto consapevolezza che c’era qualcosa che non andava lo avrebbe subito manifestato”.
Quindi Domenico Merlo ha proseguito nel suo racconto: “Il giorno 24 io sono a Modena con lui in albergo e vedo questa gamba tumefatta e dico ‘no ascolta c’è qualcosa che non va’. Il 25 o il 26 (maggio ndr) mattina si presenta al pronto soccorso di Cittadella e da lì in poi è cronaca”. Michele Merlo lamenterebbe, come riferisce il padre, un trattamento non consono alla sua situazione fisica: “Ci dovrebbe anche essere una telefonata – continua il papà del cantante – dove dice “ho aspettato tre ore, gli ho detto che ho mal di testa, che non sto bene, ho sangue nel naso, non mi hanno guardato, nessuno mi guarda”. Il 27 o il 28, la cosa si aggrava. La diagnosi di una banale tonsillite o faringite è stata vergata il giorno precedente l’intervento del 118 perchè Michele era in coma. Lo mandano via dicendogli: vieni ad intasare un pronto soccorso per due placche in gola”.
MICHELE MERLO, PARLA PAPA’ DOMENICO: “QUANDO SONO ARRIVATO ERA GIA’ IN RIANIMAZIONE”
Domenico Merlo vuole solo la verità: “Non cerco nessuno da crocifiggere però vorrei che queste cose non succedessero più”. Quindi Merlo racconta quanto accaduto all’ospedale a Bologna: “Lui già in coma, il soccorso fatto a Bologna, ci apre di quelle ferite perchè gli hanno dato del tossicodipendente, del drogato davanti alla fidanzatina. E’ normale che un medico chieda “avete fatto uso di stupefacenti?”. Una cosa è chiedere, una cosa è dire ‘siete dei drogati, vedete la fine che fate quando prendete droga, tu guarda il tuo ragazzo che muore’. Ero al telefono e sentivo queste cose qua. E’ stata una telefonata che non dimenticherò mai perchè poi di fatto quando arrivo a Bologna al mattino, arrivo solo molte ore dopo in rianimazione, ma lui non parlerà più e se ne andrà così”.
Poi Domenico Merlo ha concluso dicendo: “Io ho un unico figlio forte, bello, bravo, educato, e te lo tolgono in questo modo qua, è una cosa diversa che se ti muore un figlio in un incidente stradale. Che un ragazzo si ammali, faccia un percorso e in qualche modo tu metabolizzi che potrebbe succedere no? Ma perdere un figlio in questo modo qua, non glielo auguro al mio peggior nemico. Medico indagato? Umanamente mi dispiace moltissimo, perchè io ho perso un figlio, l’unico che avevo”.