Delitto di Avetrana: Michele Misseri è stato il primo sospettato
Il caso del delitto di Avetrana oggetto della puntata di questa sera di Quarto Grado in onda su Rete4 i risale al 2010, quando il 26 agosto la ragazzina di 15anni sparì senza lasciare (apparentemente) nessuna traccia. Si pensò subito ad una fuga da parte della giovane, e gli inquirenti si mossero in quella direzione. Tuttavia, il 29 settembre lo zio della ragazzina, Michele Misseri, fece una scoperta importante, rivenendo il suo cellulare semibruciato in un campo nei pressi della sua abitazione.
Marito di Cosima Serrano e padre di Sabrina Misseri, rispettivamente zia e cugina di Sarah Scazzi, fu sospettato dagli inquirenti assieme alla moglie e alla figlia. Inizialmente confessò l’omicidio, salvo poi ritrattare, facendo ricadere la colpa sulla figlia e la ragione dell’omicidio ad un gioco trasformatosi in litigio. A Michele Misseri durante il processo fu riconosciuta una pena di 8 anni di reclusione per aver nascosto il cadavere di Sarah Scazzi e per aver inquinato le prove depistando le indagini. La prima condanna risale al 2013 da parte della Corte d’assise di Taranto che gli confermò gli 8 anni di reclusione, pena confermata anche dopo il ricorso del 2017. Nel 2024 dovrebbe estinguere definitivamente la sua pena, ma il tribunale gli avrebbe recentemente concesso il permesso di iniziare il percorso rieducativo all’esterno della struttura carceraria.
Chi è Michele Misseri e che ruolo ha avuto ad Avetrana
Michele Misseri prima dei tristi eventi del delitto di Avetrana nel quale ha perso la vita Sarah Scazzi, era un uomo piuttosto tranquillo, dedito alla sua famiglia e al suo lavoro da agricoltore. Nato a Manduria (in provincia di Taranto) nel 1954. Sposò Cosima Serrano, sorella di Concetta Serrano, la madre di Sarah Scazzi e dal loro matrimonio nacque Sabrina, cugina di Sarah. La sua implicazione nel delitto di Avetrana è stata a lungo discussa e soggetta ad indagini, confessioni e smentite spesso in disaccordo tra loro.
Dopo il ritrovamento del cellulare di Sarah Scazzi gli inquirenti si insospettirono in merito alla possibile implicazione di Michele Misseri nella sua scomparsa, soprattutto dopo che lui affermò di essere in grado di ritrovare al quindicenne. Il 6 ottobre 2010 Michele Misseri confessò di aver ucciso Sarah in seguito ad un tentativo di stupro, indicando precisamente agli inquirenti il luogo in cui si trovava il cadavere. Pochi giorni dopo ritrattò la confessione, confermando invece l’implicazione di Sabrina nell’omicidio. Da lì seguirono ulteriori ritrattazioni e confessioni, giungendo infine all’accusa di occultamento di cadavere per Michele Misseri.
Michele Misseri: che fine ha fatto oggi lo zio di Sarah Scazzi
Insomma, in merito al delitto di Avetrana che ha portato alla morte di Sarah Scazzi per mano della cugina Sabrina Misseri e della zia Cosima Serrano, a Michele Misseri fu riconosciuta l’accusa di occultamento di cadavere. Nel 2013 vennero tutti condannati dalla Corte D’Assise di Taranto, madre e figlia presero l’ergastolo, mentre Michele 8 anni di reclusione. Nel 2017 la Corte di Cassazione ha confermato la pena a tutti e tre, mentre 2020 il primo grado del secondo processo sul caso ha imputato ulteriori 4 anni di reclusione a Michele Misseri per auto-calunnia, pena poi annullata a causa della prescrizione del reato.
Negli anni di reclusione Michele Misseri si è dimostrato un detenuto modello, tanto da spingere i suoi legali a chiedere a maggio di quest’anno i domiciliari per l’uomo. A quanto riporta Il Fatto Quotidiano, il Tribunale avrebbe negato la richiesta ma emesso un’ordinanza affinché l’uomo cominci un percorso riabilitativo di brevi periodi fuori dalla struttura carceraria. Salvo differenti decisioni che potrebbero arrivare nell’immediato futuro anche in virtù dei permessi concessi a Michele Misseri, a maggio 2024 dovrebbe concludersi definitivamente la sua pena.