Michele Misseri, a qualche giorno dalla scarcerazione e dal ritorno ad Avetrana, ha parlato a Storie Italiane del momento che sta vivendo: “A casa mi vengono tutti i ricordi. Eravamo una grande famiglia, facevamo festa. È sparito tutto dopo quello che ho fatto. Il mio primo pensiero quando sono arrivato è stato ‘io, colpevole, sono fuori, loro innocenti sono in carcere’. La prima notte non ho dormito. Ho pensato a Sarah, era sempre qui. Con Sabrina erano come sorelle. Mi ricordo anche quando mia figlia lavorava nella sua stanzetta e lei l’aiutava. Erano sempre insieme, come due calamite. Dopo hanno detto che Sabrina l’ha uccisa, ma non è vero”.
L’uomo continua a ribadire la sua versione, ovvero quella secondo cui è l’assassino. “Io non volevo ucciderla, non so cosa mi è preso quel giorno. Ero arrabbiato quando è scesa in garage. Io non sapevo che Cosima le avesse detto di non suonare al citofono ma di fare uno squillo al telefono a Sabrina. Quando l’ho vista, le ho chiesto di andarsene ma non lo ha fatto. L’ho sollevata dalle spalle per mandarla via, forse l’ho stretta e le ho fatto male, per cui mi ha dato un calcio alle parti intime. Ho sentito un dolore che mi è salito fino alla testa. Non ci ho visto più e ho preso la corda, non so come gliel’ho messa al collo. Io le volevo bene. È possibile che se ci fosse stata Sabrina avrei fatto lo stesso, anche se forse non ci sarei riuscito perché era più alta di me. Sarah invece era minuta, sembrava una ragazzina di 10 anni”, ha ricordato”.
Michele Misseri: “Nessuno mi ha perdonato per la morte di Sarah”. L’appello
Michele Misseri si è costituito a distanza di mesi dalla morte di Sarah Scazzi, ma ha cambiato diverse versioni e gli inquirenti non gli hanno mai creduto del tutto, tanto che il processo ha condannato in via definitiva all’ergastolo Cosima Serrano e Sabrina Misseri. “Io chiedo sempre perdono a Sarah, ma non mi sente nessuno. Se potesse, probabilmente mi chiederebbe perché l’ho fatto. Io vorrei da tempo incontrare Concetta, ma lei non mi perdona. Anche Claudio mi ha detto che era disposto a incontrarmi, ma poi ho capito che non è così. Io non vado a casa di Concetta perché che si sentirebbe messa sotto pressione. Se lei vorrà, io sarò sempre pronto. Ho scritto delle lettere in cui chiedo perdono, ma non ha mai ricevuto risposta. Io vorrei essere perdonato una volta per sempre, ma non l’ha fatto nessuno finora. Io vorrei un po’ di pace. È vero che sono passati tanti anni, ma per me è come se fosse stato ieri”, ha aggiunto.
E sul rapporto che aveva con la nipote: “Sarah diceva sempre che voleva essere adottata da noi. Una volta aveva trovato una foto di Cosima da giovane, che era identica a lei. Le diceva ‘tu sei la mia mamma’. Anche con me era molto legata, non le avevo mai fatto del male. I ricordi non si cancellano”.