Michele Misseri, a “Porta a Porta”, torna a parlare della “sua” verità, spiegando di aver ucciso Sarah Scazzi, sua nipote: le responsabilità non sarebbero infatti della moglie Cosima e della figlia Sabrina, in carcere per l’omicidio della ragazzina. L’uomo continua a professarsi colpevole, anche di fronte alle telecamere: “La verità è che ho ucciso io Sarah. L’ho detto nei primi interrogatori quando mi hanno arrestato. Mia figlia e mia moglie non c’entrano niente. Io sono colpevole e sono fuori, loro innocenti e sono dentro. La mia vera carcerazione è questa. Io mi stavo uccidendo perché non ce la faremo più ad andare avanti per il rimorso: stavo prendendo il veleno ma poi mi sono detto che Sarah non sarebbe stata mai trovata”.



Michele Misseri, zio di Sarah Scazzi, racconta ancora la dinamica del giorno in cui la ragazzina è stata uccisa: “Quando Sarah è scesa quel giorno, io l’ho presa di spalle. Io non l’avevo mai vista così vestita come stava, con un costumino e un pantaloncino rosa. Ho allungato la mano, questa è la verità. Lei ha cercato di scappare, mi ha dato un carcere e io avevo paura che lo raccontasse. Qualche giorno prima le avevo dato una pacca sul sedere e lei mi disse che non dovevo farlo più. Questo non l’ho mai detto perché mi è stato sempre impedito di dirlo”.



Michele Misseri: “Ho subito violenze da bambino”

Michele Misseri, a “Porta a Porta”, racconta una verità scioccante sul suo passato: “Io ho subito violenze da bambino. Non l’ho mai detto né a mia moglie né alle mie figlie, avevo più o meno 5-6 anni. Mio padre mi aveva venduto a fare il pastorello: sono stato violentato sotto un albero di fico, e poi anche in una masseria. Ero stato abusato dal padre e dal figlio e non dovevo dire niente perché sennò era peggio. Non lo sapeva nessuno, per la prima volta è uscito in tv. Io mi vergognavo. Sotto il fico avevo pensato di abusare del corpo di Sarah”.



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