Per tanti anni è stato Leolino: Leonardo Bongiorno è il terzogenito di Mike Bongiorno e Daniela Zuccoli, il piccolo di casa. Anche se oggi ha 30 anni, è laureato in Economia grazie al percorso di studi alla Bocconi di Milano ed è molto attivo nella Fondazione Casa Allegria, nata in memoria del presentatore. “Te ne sei andato qualche giorno dopo il mio 20simo compleanno. Oggi ne faccio 30 e stiamo ricordando i 10 anni dalla tua scomparsa. In verità sei sempre con me e sono sempre il tuo Leolino anche se ora un po’ cresciuto e penso che non ci staremmo più in due in quella vasca da bagno”, ha scritto il ragazzo sui social in occasione del decimo anniversario della morte del padre. “Se la Rai oggi è quello che è lo deve anche a Mike Bongiorno perché fu il primo a capire il potenziale della tv di massa e ad applicarlo concretamente. Lo ha fatto con una professionalità e una capacità di linguaggio che ancora oggi deve far riflettere”, ha dichiarato invece a Sorrisi, parlando di quanto il conduttore abbia contribuito al successo dell’emittente pubblica, nei primissimi anni di vita della tv italiana.
LE SCELTE DEI FIGLI DI MIKE BONGIORNO
Secondo mamma Daniela, c’è qualcosa di Leonardo che ricorda molto il compianto marito: la parte spirituale, filosofica e interiore di Mike. Oltre alla sua voce, importante come quella del padre, molto simile alla sua. Michele Bongiorno vivrà in modo diretto, anche se particolare, il matrimonio fra Mike Bongiorno e Daniela Zuccoli. I due genitori infatti sono in attesa della sua nascita, il primo figlio, quando si presentano davanti all’altare per diventare marito e moglie. All’anagrafe risponde al nome Michele Pietro Filippo, ma tutti preferiscono chiamarlo Michelino. Oggi è produttore, ha seguito in qualche modo le orme del padre, anche se con estreme differenze, così come ha fatto il fratello Nicolò Bongiorno, il secondogenito della coppia.
LE PAROLE DI MICHELE E NICOLÒ
Michele si è sposato un anno prima della morte del padre, avvenuta nel 2009, e la sua prima figlia è nata tre anni più tardi, la piccola Margherita. “Era assolutamente assente. Noi lo vedevamo più in tv che a casa e per fortuna che nostra madre, invece è sempre stata molto presente”, dice Michele a Il Corriere della Sera, parlando del padre, “Era il classico patriarca: ci ha trasmesso dei valori morali fondamentali. La serietà nei rapporti umani e lavorativi, l’umiltà, l’impegno nello sport, il rispetto del prossimo”. Il fratello Nicolò invece approfitterà del decennale della scomparsa del genitore per fare un appello al Sindaco Chiara Appennino: “Lui era davvero molto legato a questa città. Qui è cresciuto e considerava Torino la sua città. Ci tornava volentieri, aveva vissuto in via Marenco e in corso Marconi, ma con la Seconda Guerra Mondiale dovette andarsene”, riferisce La Repubblica.