Michele Placido è stato uno dei grandi protagonisti nelle scorse ore della serata del David Di Donatello. Il 76enne immenso attore marchigiano è stato infatti premiato dopo un curioso siparietto. E’ divenuto infatti virale il video dello stesso artista mentre si addormenta in sala, durante la cerimonia dei David, svegliandosi però in tempo per ricevere la prestigiosa statuetta. Michele Placido sembrerebbe quasi destarsi di soprassalto, e proprio per questo il video è divenuto virale, pubblicato su tutti i principali social network con numerosi commenti ironici e divertenti.
L’attore era stato candidato per la sua interpretazione ne ‘L’ombra di Caravaggio’, ed ha ricevuto il premio così come annunciato da Carlo Conti: dopo un “sobbalzo” sulla sedia, Michele Placido si è alzato in piedi e si è diretto verso il palco, esclamando poi le parole: «Il Maestro Bellocchio mi ha insegnato a stare davanti e dietro la macchina da presa. È la verità Marco, lo sai», riferendosi al suo grande maestro. Michele Placido si conferma uno dei più grandi attori sulla scena e fra le ultime interpretazioni, oltre a Caravaggio, si ricorda Orlando, film uscito nelle sale cinematografiche del nostro Paese lo scorso inverno, dopo essere stato presentato fuori concorso al 40esimo Torino Film Festival.
MICHELE PLACIDO E LA SUA RECITAZIONE IN ORLANDO
Nella pellicola il 76enne ascolano interpreta un nonno moderno: “Io ho accettato subito l’idea di fare questo film perché mi sono emozionato perché poi gli attori vogliono un grande personaggio per essere bravi – aveva raccontato a Multiplayer, parlando appunto di Orlando – ogni volta con Favino, o amici come Kim Rossi Stuart diciamo sempre questo, mandateci un bel personaggio poi le chiacchiere restano a 20”.
“Qui – aveva continuato Michele Placido – ho trovato un grande personaggio perché dà la possibilità all’attore di entrare in un meccanismo di lavoro proprio, di costruire quello che io non sono. Io non sono Orlando ma lo è stato mio nonno, lo è stato il papà di Daniele. Piano piano ho ritrovato anche mio nonno come migrante. Mi ha emozionato. E quando c’è l’emozione, l’attore può fare un buon lavoro”.