A poche ore dalla scomparsa della grande Monica Vitti, l’attore Michele Placido la ricorda in una intervista al Corriere della Sera, nel corso della quale rammenta quel loro primo incontro. All’epoca, Placido era un ragazzo, aveva appena 26 anni ed era fresco di esperienze importanti come L’Orlando Furioso con Ronconi. Forte di sue convinzioni eroiche, non voleva avvicinarsi al cinema restando piuttosto ancorato al teatro. E proprio al termine di uno spettacolo del Barone rampante che fu avvicinato da Dacia Maraini e Monica Vitti.



Le due donne volevano parlargli di un progetto, Teresa la ladra. “Ero confuso. Vorrei proseguire con il palcoscenico, dicevo e Monica: ma che dici? Anch’io vengo dal teatro. Mi fece telefonare da Ronconi che aveva lavorato con lei. Mi disse fallo, è Monica Vitti c’è il romanzo di Dacia. Fu la mia salvezza”, ricorda oggi Michele Placido. Quando parla di salvezza in riferimento a Monica Vitti non si riferisce solo a quella artistica. “All’epoca facevo la fame, vivevo in una stanzetta in affitto in via dei Serpenti. Il film ebbe grande successo, passai a una bella pensioncina”, ha ricordato.



Michele Placido ed il ricordo di Monica Vitti

Quella di Monica Vitti fu una “filmografia memorabile”, come ricordato da Michele Placido nel corso della sua intervista. Ma Monica era anche una grande maestra: “Mi spiegò cosa era la macchina da presa, la varietà degli obiettivi, lei sapeva tutto”, ha aggiunto l’attore e regista. Michele Placido ha ricordato l’estrema delicatezza che aveva nei suoi confronti: “Non solo, mi dava dritte per le battute”, ha aggiunto.

Nel suo ricordo alla grande regina della commedia italiana, Placido ha proseguito: “Sentirla ridere dietro la macchina da presa mi ha fatto capire che ce l’avevo fatta. Mi ha insegnato a essere spontaneo, non imitare i grandi, cercare la verità dentro di te non nel copione. Impara e metti da parte”. I due lavorarono insieme nell’ultimo film di Luigi Zampa, “Letti Selvaggi”: “La scena della seduzione tra me frate e lei suora fa molto ridere”. A lei, deve sicuramente molto: “Con Anna Magnani e Mariangela Melato, la più grande di tutte. Grazie Monica”, ha chiosato.