Tragica fine per Michele Porcelli, regista e operatore tv dell’emittente calabrese LaC Tv: nel tentativo di recuperare il suo drone è morto cadendo in un burrone. L’episodio è riportato nel dettaglio dai colleghi del Corriere della Sera, che hanno fornito numerosi dettagli, a cominciare dal fatto che lo stesso sia accaduto nella mattinata di ieri, giovedì 8 aprile. La vittima stava realizzando le riprese di un nuovo programma di cronaca nera in quel di Buonvicino, in provincia di Cosenza, dove nel 1996 un carabiniere aveva ucciso la moglie, la cognata, il suocere e una bimba di tre anni, solo per gelosia.
Aveva così deciso di acquistare un iPhone 12, preso proprio nella giornata di ieri, ed oltre alle telecamere fisse aveva pensato anche di arricchire il servizio con delle riprese aeree, viste anche le bellezze naturali del posto, attraverso il suo drone. Attorno alle 12:20, mentre il team stava realizzando il servizio, Michele Porcelli ha chiesto ai colleghi di stopparsi un attimo in quanto non sentiva più il segnale del drone in cuffia.
MICHELE PORCELLI E’ MORTO, IL RACCONTO DEL COLLEGA
A quel punto si è allontanato dai due colleghi per andare a recuperarlo, ma la zona era impervia e Michele Porcelli è caduto in un burrone, così come segnalato da una signora del posto che ha iniziato ad urlare vedendo la scena e sentendo un forte tonfo nella boscaglia. «Mi sono diretto sul posto che dista qualche centinaia di metri dalla piazza – ha raccontato Pietro Comito, uno dei due colleghi della vittima – cercando di capire se potevo scorgere Michele. Ho tentato anche di calarmi per cercare di raggiungerlo, ma ho subito desistito perché il terreno franava e sotto di me vedevo un burrone molto profondo. Urlavo per farmi sentire, ma non ricevevo risposta». Nel contempo sono stati chiamati immediatamente i soccorsi, e sul posto è giunta anche l’eliambulanza per recuperare il corpo, purtroppo senza vita, di Michele Porcelli.