Michele Santoro è il protagonista di un’intervista pubblicata sull’edizione odierna del quotidiano “Libero”, al cui interno ha analizzato la situazione della Magistratura nel nostro Paese: “Tutte le istituzioni della nostra Repubblica sono andate in crisi dopo Tangentopoli – ha esordito senza troppa retorica in merito a un argomento tanto attuale, quanto delicato –. La Magistratura, come i partiti, andava riformata, ma subito dopo Tangentopoli irruppe sulla scena Berlusconi. La lotta fra lui e i suoi oppositori ha impedito la nascita della Seconda Repubblica, cristallizzando l’Italia. La Magistratura, che sembrava straordinariamente protagonista durante gli anni del Cavaliere, si è disintegrata appena lui è venuto meno”.



Dunque, a giudizio di Santoro, “senza Berlusconi la Magistratura ha smarrito il proprio profilo corporativo e i giudici hanno cominciato a scannarsi. La realtà fotografata dal ‘pentito’ Palamara, a parte le sue teorie bislacche sui complotti contro Berlusconi, rappresenta il punto più basso a cui sono arrivati i nostri giudici dal Dopoguerra a oggi”.



SANTORO: “SALVINI VA BATTUTO SULLA POLITICA”

Michele Santoro, nel prosieguo della sua chiacchierata con “Libero”, ha offerto il proprio punto di vista in merito allo scenario politico nazionale e ai suoi protagonisti, partendo dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Dire che lui sia di Sinistra mi pare azzardato. Aveva una visione riformista, ma ha confuso le esigenze del Paese con una battaglia personale e questa è stata senza dubbio una strategia perdente. Senz’altro è il politico più dotato che si sia visto negli ultimi tempi, ma non ha una visione e ha limiti culturali impressionanti”. Matteo Salvini (Lega), invece, “mette la Sinistra di fronte ai suoi limiti più di quanto non facesse, a suo tempo, Berlusconi. Silvio potevi attaccarlo sulla giustizia, sui conflitti d’interesse, sulle donne. Salvini lo devi battere invece sulla politica e per farlo ti serve una visione del mondo, che alla Sinistra manca”. Non ce l’ha neppure il neosegretario del Pd, Enrico Letta? “La Sinistra non può essere rappresentata solo da qualche campagna per i diritti. Ci sono i problemi del lavoro, dei giovani e della redistribuzione della ricchezza”.

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