Michele Santoro ha preso parte alla puntata di oggi, lunedì 10 maggio 2021, di “Quarta Repubblica”, trasmissione di Rete 4 condotta da Nicola Porro nella quale non ha lesinato critiche agli attuali protagonisti della scena politica, con particolare riferimento a Beppe Grillo e al Movimento Cinque Stelle. Così, la sua apparizione sul canale Mediaset, originariamente utile a promuovere l’uscita del suo libro “Nient’altro che la verità”, al cui interno viene narrata la vicenda del killer Maurizio Avola.



Santoro, dunque, si è scagliato contro colui che può essere considerato uno dei fautori del partito pentastellato, definendolo un comico senza cultura, di fatto un’aspra critica non soltanto nei confronti del diretto interessato, ma anche e soprattutto nei confronti dell’intero movimento politico che l’ha sempre sostenuto. A quel punto, è scattato immediato il parallelismo con il periodo in cui al Governo c’era Silvio Berlusconi: “Oggi siamo agli sgoccioli. Perlomeno, quando c’era Berlusconi, per quanto io possa pensare criticamente a quel periodo, c’era lui in campo che combatteva in difesa dei suoi interessi, ma anche di una sua visione politica del Paese, e c’eravamo noi che contrastavamo Berlusconi”.



SANTORO: “COSA È RIMASTO OGGI IN POLITICA?”

Dopo lo sfogo su Beppe Grillo, Michele Santoro è tornato a concentrarsi su quel periodo in cui il Cavaliere era sulla tolda di comando: “Che cosa è rimasto di quel dualismo, di quella democrazia malata? Quelli che facevano da pungolo al sistema che dovevano servire ai partiti per rigenerarsi sono andati al potere, con un volume sterminato di voti, ma senza avere alcuna cultura per governare un Paese”. Detto in altre parole, il Movimento 5 Stelle, secondo Santoro, non sarebbe altro che il risultato dello sbriciolamento delle forze politiche che si contrapponevano a Berlusconi in quel determinato momento storico. Infine, spazio ai ricordi, con la messa in onda di “Servizio Pubblico”, storica trasmissione condotta proprio da Santoro, nella quale quest’ultimo ebbe un duro scontro con Silvio Berlusconi, che abbandonò lo studio e, prima di lasciarlo del tutto, pulì la sedia sulla quale era seduto Marco Travaglio. Al termine della riproposizione di quelle immagini storiche da parte della regia, l’ex conduttore ha dichiarato: “Comunque la pensiate, non rivedrete più questa televisione”.

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