Tra la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni e la guerra in Ucraina, Michele Santoro senza filtri ai microfoni di Di Martedì. Il giornalista ha esordito parlando del nuovo governo che sta per nascere e ha tirato in ballo il nazismo, ricostruendo il percorso di Hitler: “Il nazismo è nato nelle birrerie di Monaco, Hitler andava a parlare in quelle birrerie e i socialisti andavano a contestarlo, mandando gli operai per disturbare Hitler. Che succedeva? L’oratore socialista interveniva e nessuno capiva niente di quello che aveva detto. Poi parlavano i nazisti, con un linguaggio diretto alle orecchie di chi li ascoltava. Ecco il motivo per cui quelli che erano andati per menargli, gli battevano le mani”.
Una ricostruzione puntuale, quella di Michele Santoro, fino al paragone con tra Meloni e Hitler: “La prima cosa che ha fatto il Nazismo una volta salito al potere è stato adottare il piano sul lavoro dei socialdemocratici, dei socialisti. Loro lo hanno applicato e messo in pratica, nella loro prima fase. Dobbiamo stare molto attenti, questa attenzione al sociale… Sta succedendo qualcosa del genere? A me non sembra che la Meloni abbia le stesse capacità di Hitler. Da questo punto di vista possiamo stare tranquilli, non ci spaventa tanto”.
MICHELE SANTORO SULLA CRISI IN GUERRA
Nel corso del suo dialogo con Giovanni Floris, Michele Santoro s’è soffermato sulla guerra in Ucraina, ribadendo la necessità di una seria trattativa per la pace: “Io sono sommerso da queste immagini di orrore che provengono dall’Ucraina e contemporaneamente da questo senso di impotenza. Oggi i grandi si sono riuniti e che cosa hanno detto? Che sosterranno l’Ucraina fino a quando l’Ucraina vorrà”. Il portavoce di Zelensky ha richiesto armi, armi, armi – “Noi abbiamo una sola indicazione: armi, armi, armi” – Michele Santoro ha le idee chiare: “Innanzitutto la parola armi è terribile, soprattutto quando seppellisci definitivamente la parola pace. E’ una guerra, ma iniziamo a liberarci delle bugie. La bugia è che si trattava di una guerra nella quale c’era un esercito invasore – che c’è – e di fronte c’era un popolo resistente, che faceva le barricate. Oggi sta venendo fuori la realtà: sono di fronte due eserciti. E l’esercito ucraino è tre volte più numeroso del contingente russo entrato in Ucraina, della famosa operazione speciale. Se questo aiuto che diamo agli ucraini sono in realtà un ribaltamento del campo, dobbiamo avere il coraggio di dire alle popolazioni che siamo in guerra anche noi, che è in guerra l’Europa. E questa entrata in guerra non l’abbiamo mai decisa”. Il giornalista non ha dubbi sul coinvolgimento dell’Occidente, in particolare degli Usa: “In questo momento gli ucraini combattono con direttive informatiche che provengono da Washington. La guerra la stanno facendo anche gli americani, ma la stanno facendo da Washington. […] Quando vuoi fare finire una guerra, devi fare come fa il Papa: devi rivolgerti a tutti, non solo ad una parte. Devi parlare con Biden, con Putin, con i cinesi: devi costruire un tavolo della pace”.