«La tendenza è quella a cancellare il pensiero diverso. Quando tu ribalti le telecamere, la realtà che ti appare è diversa. Noi siamo schiacciati da una narrazione unica: il dolore dei civili massacrati. Ma in questo film continuo non c’è l’analisi. Dobbiamo asciugarci le lacrime e guardare cosa sta succedendo»: senza filtri Michele Santoro ai microfoni di Piazzapulita.



Il conduttore televisivo ha analizzato la crisi in Ucraina e ha detto la sua sull’invasione ordinata dal Cremlino: «Io non penso che Putin sia il maggiore nemico che abbiamo di fronte adesso. Il nemico più mostruoso è la guerra – le parole di Michele Santoro – Noi dovremmo spiegare ai bambini cos’è successo anche nelle guerre giuste. Se non abbiamo il coraggio di dire che a Dresda, alla fine della Seconda guerra mondiale, ci furono 200 mila civili ammazzati. O Hiroshima e Nagasaki, quanti bambini martoriati».



MICHELE SANTORO: “PROCESSIAMO PUTIN, MA ALLORA ANCHE BUSH”

«Tutti troviamo le immagini che arrivano dall’Ucraina insopportabili, non possiamo essere divisi su questo», ha proseguito Michele Santoro, per poi citare alcuni esempi di «guerre senza ragioni», il primo esempio è quello dei bombardamenti a Baghdad: «Processiamo Putin, è una vita che aspetto la nascita di un tribunale mondiale per processare i criminali di guerra. Ma processiamo pure Bush?», la provocazione del presentatore. Michele Santoro ha le idee chiare sul da farsi, la soluzione non è l’invio di armi a Kiev: «Questo è il momento migliore per fare un accordo, perché Putin non ha realizzato i suoi obiettivi ed è in difficoltà. Se gli offriamo una via d’uscita, la guerra può finire. Ma l’Europa deve dire a Biden che la sua linea è sbagliata, perché Biden non vuole la pace. Il presidente americano vuole che continuiamo a sostenere la resistenza con le armi». Michele Santoro ha poi rimarcato di non escludere il possibile utilizzo delle armi nucleari da parte di Putin: «Qualunque accordo deve partire dall’indipendenza e dalla garanzia dell’indipendenza dell’Ucraina. E sono convinto che oggi un accordo sia possibile. Ma se noi ci infiliamo nella strada dell’escalation, sarà una strada di lutti. E non sappiamo quanti lutti, perché l’uso delle armi nucleari da parte della Russia è possibile».

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