Un Michele Santoro scatenato quello tornato in tv, ospite di Lilli Gruber a “Otto e Mezzo“, dopo una lunga assenza. La prima domanda che la conduttrice gli ha rivolto è se la tv gli è mancata. Sincera la risposta del giornalista: “Beh è il mio lavoro, quindi ovvio che mi manca. Mi sento ancora capace di fornire qualche contributo, magari non quelli di una volta ma potrei fare molte cose“. La Gruber insiste: “Ma non ti hanno voluto?“. E Santoro: “Sembrerebbe di no, ma forse un personaggio come sono io, dove sembra dominare un conformismo che si stende sulla televisione come una cortina di fumo è un po’ difficile da governare“. Santoro ha messo poi nel mirino i 5 Stelle: “Mi aspettavo che l’era dei 5 Stelle avrebbe portato una lotta contro la censura, una trasgressione violenta all’interno della Rai, invece si sono immediatamente accomodati sulle poltrone e hanno deciso di scegliere uomini adatti a loro, ad eseguire un piano di comunicazione generale, piuttosto che a riformare il servizio pubblico. Avrei visto bene Marco Travaglio direttore del Tg1: è così che si fanno le rivoluzioni“.
MICHELE SANTORO: “HO ANCORA TANTE COSE DA DIRE”
Il giornalista, discorrendo con un altro ospite della puntata, Gad Lerner, che aveva ironicamente inserito se stesso e Santoro nella categoria dei “reduci”, ha risposto: “Gad tu hai sempre questa tentazione di spedirci tra i pensionati anche se tu ad andare in pensione non ci pensi nemmeno. Io mi sento un reduce che ha ancora tante cose da dire. Quando avviene questo “cambio di paradigma” di cui parli? Io questo cambio non lo vedo? Stiamo per costruire un grande ponte verso il futuro con 248 miliardi di euro eppure a Roma non riusciamo a cremare i morti, in Calabria non riusciamo a produrre un piano vaccinale degno di questo nome? Allora: quando le mettiamo le mani in Calabria? Quand’è che il ministro della Sanità va in Calabria, si siede e dice: ‘io me ne vado quando finalmente le cose funzionano’? Ai miei tempi mi sentivo dire che ci sarebbe stata una “Fase 2”: e quando ci sarà questa Fase 2? E la giustizia? Che aspettano questi? E lo Stato che aspetta? Chi lo tradurrà in pratica questo investimento verso il futuro se lo Stato è nelle condizioni in cui è e noi ancora andiamo avanti con generali che vanno a vaccinare vestiti come se andassero sul fronte in Afghanistan? Che cavolo dobbiamo fare? Io penso che deve cominciare subito qualcosa, non in un altro secolo!“.