Michele Vietti si schiera a favore dei referendum sulla giustizia promossi da Lega e Radicali, mentre è scettico sulle possibilità di arrivare a una completa riforma della giustizia. Intervenuto ai microfoni de Il Giornale, l’ex vicepresidente del Csm guidato da Giorgio Napolitano ha spiegato che il referendum è necessario considerando che «per le vie parlamentari difficilmente si produrrà qualcosa di utile per la giustizia e ormai il tempo è esaurito».
Negli ultimi anni non è stato fatto niente nonostante gli scandali, da Palamara ad Amara, e secondo Michele Vietti la politica si è dimostrata totalmente inetta: «C’è una perdita totale di credibilità dei magistrati, trionfa l’inefficienza del sistema giudiziario, i processi hanno una lunghezza inaudita, l’imprevedibilità del sistema civile allontana gli investitori stranieri e il processo penale è tutto sbilanciato sulle inchieste e la gogna mediatica».
MICHELE VIETTI: “OK SEPARAZIONE DELLE CARRIERE”
Michele Vietti si è poi soffermato sulla riforma firmata Marta Cartabia, sottolineando che le forze di maggioranza non troveranno mai un’intesa sulla prescrizione, considerando che si ispirano a principi opposti di politica giudiziaria. Per questo motivo, ha spiegato, è necessaria una soluzione choc come quella del referendum. Michele Vietti ha analizzato gli interventi prioritari in tema di giustizia, partendo dalla necessità di riequilibrare il ruolo del pm alla separazione delle carriere: «Sul punto sono un pentito. Per tanti anni ho detto che non vedevo questa urgenza, ma confesso di aver cambiato idea. Oggi questa separazione è inevitabile per riequilibrare le parti del processo». A proposito del Csm, ha rimarcato la necessità di una sezione disciplinare esterna o autonoma, cambiando la progressione in carriera dei magistrati, ma non solo: «Prima di tutto il Csm deve recuperare la propria autorevolezza e il rigore del proprio ruolo». E sul punto, sì anche al sorteggio.