Michele Zarrillo a tutto tondo ai microfoni di Oggi è un altro giorno. Il celebre cantante ha esordito parlando della sua abitudine di svegliarsi tardi al mattino: “Mi sveglio un po’ tardi da sempre. Ora sto migliorando, riesco anche a vedere questa trasmissione. Io mi sveglio un po’ tardi e mentre faccio colazione vi guardo. Faccio colazione per le 13.45, mi informo di cosa succede nel mondo e guardo Oggi è un altro giorno”



Michele Zarrillo ha poi parlato di uno dei suoi più grandi successi, ovvero Una rosa blu, ancora oggi tra le più amate dagli italiani: “Una rosa blu compie quaranta anni, farò anche un tour. Farò un po’ di date, stiamo cercando di capire quante difficoltà troveremo. Appena abbiamo deciso di rimettere in piedi il calendario è scoppiata la guerra, che ci sta confondendo la vita a tutti. Oltre al dolore, ci sono anche queste difficoltà. L’umore non è dei migliori, andare sul palco non è semplice. Ma la musica ci aiuta a riflettere e ci unisce un po’”.



MICHELE ZARRILLO: “HO AVUTO CRISI DI PANICO”

Una rosa blu quest’anno compie 40 anni, come dicevamo, e Michele Zarrillo ha parlato del percorso ricco di ostacoli vissuto dal brano, fino al successo planetario: “Una rosa blu ha vissuto delle vicende tremebonde. E’ stata eliminata a Sanremo nel 1982. Fu un festival pieno di polemiche. Ci fu anche Claudio Villa tra i giovani, era assurdo, ma pur di partecipare accettò questa cosa. Lui venne eliminato e se la prese in maniera pazzesca. Lui chiese di fare ricantare me, ma ero già a Roma e gli mandai i ringraziamenti per avermi sostenuto. Poi la canzone negli anni si è fatta strada e sono stato obbligato a riproporla. A me aveva creato un trauma l’eliminazione a Sanremo, ero giù di morale. Dovetti rimetterla in scaletta e da lì è ripartita – il racconto di Michele Zarrillo – L’ho riproposta nel 1997/1998 in una raccolta con un nuovo arrangiamento: è diventata un nuovo brano ed è diventata famosa in mezzo mondo”. Nel corso dell’intervista a Rai 1, l’artista ha ripercorso la fase difficile della sua carriera, colpito da problemi esistenziali. “Questo spingere l’acceleratore non sappiamo bene il perchè. Io non avevo grandi problematiche. Quando hai l’indole autodistruttiva è così…”, ha raccontato Michele Zarrillo, per poi soffermarsi sulle crisi di panico avute nel corso della sua carriera, delle grandi sofferenze superate in qualche modo, fino ad oggi. Gli attacchi di panico sono arrivati alla metà degli anni Ottanta, in un momento molto delicato: “Ebbi un crollo a Roma. Mi portai dietro questa paura e dovetti affrontare Sanremo poi l’anno dopo, nel 1986. Ogni due-tre giorni avevo un attacco di panico. Una volta chiamai un amico medico nel pieno della notte. Ero entrato in un loop di ansia. Andai a Sanremo con il certificato nella tasca dello smoking (ride, ndr). Poi nel 1990/1991 ho superato tutto”.

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