Ora dopo ora, gli inquirenti lavorano al complesso quadro dell’omicidio di Michelle Causo, la 16enne uccisa a coltellate a Primavalle del cui delitto è accusato un coetaneo, originario dello Sri Lanka, fermato poche ore dopo il ritrovamento del corpo. Michelle Causo sarebbe stata trovata senza vita, coperta da un sacco nero, all’interno di un carrello della spesa abbandonato per strada nei pressi di un cassonetto, e le indagini sulla sua tragica fine procedono a ritmo serrato per chiudere il cerchio e fare piena luce sulla dinamica e sugli eventi che hanno preceduto e seguito l’azione omicidiaria.
L’ombra di un movente economico, un presunto debito di 30 euro che la vittima avrebbe chiesto di saldare, si sarebbe fatta strada nelle maglie dell’inchiesta attraverso il racconto del giovane indagato, ma non sarebbe ancora ritenuta solida da chi indaga. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il 17enne sarebbe uscito di casa, dopo aver colpito Michelle Causo con diversi fendenti, forse lasciandola ancora viva. Stando alle ultime diffuse dal quotidiano, il minorenne sarebbe rimasto nell’abitazione per circa tre ore dopo l’aggressione, e questo “buco” temporale sarebbe al centro di alcuni dei principali interrogativi del caso. Non è chiaro se Michelle Causo fosse già deceduta quando il giovane si sarebbe allontanato. Gli inquirenti, in queste ore, starebbero passando al setaccio i tabulati a caccia di elementi più precisi anche in merito all’eventuale intervento di terzi nella fase dello spostamento del cadavere.
Michelle Causo uccisa a Primavalle, il punto sulle indagini
Al momento, non è chiaro se il 17enne accusato dell’omicidio di Michelle Causo abbia chiesto aiuto a qualcuno nelle fasi successive al delitto. Per stabilirlo, le indagini puntano a ricostruire il traffico telefonico e le ultime ore della vittima e del giovane indagato, che avrebbe reso alcune dichiarazioni agli inquirenti in sede di interrogatorio dopo il fermo. Ci sarebbero ancora molti punti da chiarire a partire dal movente dell’omicidio, che per la famiglia della vittima non può essere legato a questioni di soldi. L’arma del delitto, riporta Il Corriere della Sera, sarebbe un coltello con lama media ma anche su questo punto insistono dei dubbi: non si sa se da cucina o di tipo a serramanico.
I genitori di Michelle Causo, dopo la tragedia, hanno rilasciato diverse interviste in cui hanno restituito un tenero ritratto della figlia. Secondo il loro racconto, la 16enne, da due anni fidanzata con un ragazzo ben voluto dalla famiglia, conduceva un’esistenza normale nel segno dell’amore per gli altri. La scuola, gli amici e qualche lavoretto per ritagliarsi una piccola finestra di indipendenza sarebbero stati cornice della storia di Michelle Causo fino al terribile epilogo: “Nostra figlia andava in piscina ad insegnare ai bambini a nuotare, aiutava tutti. È impossibile che sia stata uccisa per soldi“, hanno dichiarato la madre e il padre della vittima ai microfoni dei giornalisti.