A Quarto Grado, parla la mamma di Michelle Causo, la 17enne uccisa a Roma e ritrovata in un carrello della spesa. “Questo ragazzo la chiamò dicendo che probabilmente era qui sotto. Mia figlia mi disse ‘Mamma, mi accompagni giù? C’è questo ragazzo’ che era uno pseudo-amico. Io l’ho accompagnata giù con Susy, la cagnolino, e siamo stati un po’ sotto casa. Mi è sembrato educato, mi dava del lei. Con queste mani in tasca, il viso un po’ nascosto”, spiega la donna.



A conoscerlo, era stata un’amica di Michelle: “Io so che una sua amica lo aveva conosciuto a una festa di Halloween e che abitando nella nostra zona, anzi, nella parte limitrofa alla scuola che frequentava mia figlia, si erano incontrati. I giovani d’oggi fanno così, si conoscono in un posto e poi si rivedono”. La mamma racconta ancora: “Mia figlia era un’adolescente che appena conosceva qualcuno approcciava e poi ci usciva. Dava fiducia”.



La mamma: “L’assassino era magro, qualcuno lo ha aiutato nel trasportare il corpo”

Cosa si nasconde dietro l’omicidio di Michelle Causo? “Io credo che non ci sia una motivazione in particolare perché mia figlia si andata lì dove è stata uccisa. So che lui l’ha contattata più volte quella mattina. Forse era andata per aiutarlo, mia figlia dava sempre una parola di conforto a tutti. Non so se ci fossero debiti” spiega la mamma. Una cosa però è certa: secondo quanto racconta la donna, Michelle non si drogava. “Mia figlia la detestava, lo posso dire a grande voce. Mia figlia era terrorizzata dalla droga”. La mamma spiega poi: “Michelle era robusta di corporatura mentre questo ragazzo molto magro. Non credo che da solo sia riuscito a trasportare il corpo. Mi auguro quantomeno che fosse solo al momento della colluttazione”.



A Quarto Grado parla anche Claudia Di Brigida, avvocato della mamma di Michelle: “Questi ragazzi avevano una vita sul cellulare: sono stati scaricati un grande quantitativo di dati. Credo che avremo tutte le spiegazioni del caso in quei cellulari. Si verificheranno le chiamate, i messaggi… Questo ha secondo me un’importanza essenziale, essendo i protagonisti due adolescenti che vivono la loro vita attraverso il cellulare”.