Michelle Hunziker e Gerry Scotti, attualmente al timone di Striscia la notizia, sono stati travolti da una vera propria bufera mediatica. Da quando lunedì sera, durante la puntata del tg satirico, hanno lanciato un servizio un servizio sulla sede Rai di Pechino facendo gli occhi a mandorla e dicendo qualche parola con la “elle” al posto della “erre”. La polemica si è accesa ulteriormente quando l’account Diet Prada ha dedicato un post alla vicenda. “Siamo addolorati, profondamente. Eravamo in totale buona fede: sapere di aver urtato la sensibilità di qualcuno ci dispiace moltissimo. Ma quello che sta succedendo è spaventoso: abbiamo ricevuto una vera ondata di odio che viene seminato in modo strumentale”, hanno detto i due conduttori al Corriere della Sera. Ieri sera in puntata hanno ricordato come da sempre Striscia la notizia sia lontana da ogni forma di razzismo e Michelle Hunziker ha pubblicato un video di scuse sul suo profilo Instagram.
Michelle Hunziker e Gerry Scotti: minacce di morte e accuse di razzismo
“Essere accusata di razzismo mi fa malissimo. Da 25 anni lotto e mi batto contro ogni forma di discriminazione. Ho dato vita a una fondazione che ogni giorno cerco di alimentare, con grande impegno e ho sempre comunicato l’importanza dell’inclusività”, ha detto Michelle Hunziker al Corriere della Sera. La conduttrice ha rivelato di aver ricevuto minacce di morte e messaggi contro il marito Tomaso Trussardi e i negozi della casa di moda. Anche Gerry Scotti ha espresso il suo dispiacere per quanto successo e stupito dalla quantità di violenza che si è riservata contro di loro: “È lontana da me ogni forma non solo di razzismo ma di discriminazione e il mio lavoro lo testimonia. Sentirmi accusare di questo per una cosa del genere mi lascia sbigottito. Però la quantità di violenza che si riesce addirittura a veicolare in questi contesti mi sgomenta”. I due conduttori sono certi che certi che la polemica sia nata da gruppi specializzati che vogliono seminare odio e strumentalizzare certe tematiche per avere visibilità, non dalla comunità cinese: “Io ho diversi amici cinesi e nessuno di loro mi ha detto nulla per la gag. Se ho offeso allora ho sbagliato, ma anche io vorrei dire di non lasciarsi strumentalizzare da chi semina odio“, ha concluso Scotti.