Michelle Stirling, responsabile della comunicazione e portavoce ufficiale della Friends of Science Society, intervistata dal quotidiano La Verità parla del cambiamento climatico e di come la sua associazione composta da scienziati abbia più volte provato con dati e dimostrazioni, a smentire l’allarmismo ambientalista. Le loro pubblicazioni però, non solo non sono state mai rese pubbliche dai media, ma hanno spesso subito vere e proprie censure, fino anche alle minacce arrivate da alcuni gruppi di ecologisti.



La giornalista canadese afferma “Ci hanno chiamato negazionisti dopo che abbiamo cercato di diffondere alcuni studi, scritti in linguaggio semplice e accessibile, nei quali cercavamo di mostrare al pubblico le bufale climatiche“. E aggiunge “I nostri servizi sul clima non procedevano come gli altri: pochissime testate giornalistiche riprendevano i nostri servizi“. “I media sono pagati dal governo in Canada, e seguono la linea dell’emergenza climatica, è impossibile ottenere una copertura se si pensa diversamente. Per fortuna abbiamo i social grazie ai quali diffondiamo dati e comunicati“.



Michelle Stirling, Friends of Science Society “La tirannia del movimento per il clima ci minaccia”

Il successo della Friends of Science Society sui social è stato soprattutto merito di un video diventato virale, “Clintel” nel quale oltre 500 scienziati scrivono una lettera all’Onu, affermando che in realtà non c’è nessuna emergenza sul clima. La giornalista canadese Michelle Stirling dice “Inviai la notizia ad oltre 500 agenzie, ma nessuna di queste la pubblicò”. “Ero furiosa, coì fui io stessa a leggere la lettera di frnte alla telecamera“. Dopo di questo i followers del canale sono raddoppiati e la Friends of Science Society ha raggiunto la popolarità in tutto il mondo.



Nonostante ciò, aggiunge la portavoce, i media continuano a non voler parlare questo contenuto, “ma ormai l’inganno sul clima è emerso e il mondo ora si pone domande“. E conclude “Ho capito che è il lato tirannico del movimento per il clima che rappresenta un pericolo per tutti gli abitanti della Terra“, “Una volta pubblicammo un cartellone con scritto ‘Il sole è il principale responsabile del cambiamento climatico, non voi, non la CO2. E un movimento ambientalista canadese ci ha denunciato e cercato di farci sbattere in prigione“.