Il nome di Michiaki Takahashi potrà risultare nuovo ai più ma non lo è di certo per gli appassionati e studiosi di scienze. Parliamo infatti di un importantissimo virologo al quale dobbiamo l’invenzione del vaccino per la varicella. Dopo la malattia del figlio, che aveva contratto appunto la varicella, il medico tornò dagli Stati Uniti al Giappone per continuare gli studi e mettere a punto un vaccino in grado di prevenire la malattia. Dopo anni di studio, ci riuscì: il vaccino per la varicella è al 90% efficace nel prevenire l’infezione.



A lui oggi Google ha scelto di dedicare il doodle quotidiano. L’immagine lo rappresenta seduto al microscopio con al suo fianco un bambino con il viso pieno di bollicine rosse, tipiche della varicella. Più in là, il virologo che inocula il vaccino a una bambina. Una rappresentazione che è un omaggio ad un grande virologo.



MICHIAKI TAKAHASHI, UN VIROLOGO STRAORDINARIO

Inventore del vaccino contro la varicella, ma anche «papà dell’anno». Forbes scherza su Michiaki Takahashi, l’uomo celebrato oggi da Google con un doodle. Non un uomo qualunque, ma un virologo appunto di straordinaria importanza che ha realizzato un vaccino dopo che il figlio aveva contratto la malattia.

Nessun vaccino offre una protezione totale, impenetrabile, dalla malattia, ma è valido se è in grado di diminuire drasticamente le probabilità di contrarla. Nel caso di quello della varicella, è al 90% efficace nel prevenire l’infezione, mentre è superiore al 95% per quanto riguarda le forme gravi della malattia. Infatti, ogni anno si registrano ancora casi di varicella. Secondo il CDC oltre 3,5 milioni all’anno. Ma solo per quanto riguarda gli Stati Uniti, si evitano 9mila ricoveri e 100-150 morti ogni anno. Ad oggi, una semplice iniezione del vaccino creato da Michiaki Takahashi può salvare la vita di circa 150 bambini all’anno. Una gran bella eredità quella che ci ha lasciato. (agg. di Silvana Palazzo).



MICHIAKI TAKAHASHI, UNA LEZIONE ATTUALE

Avrebbe compiuto 94 anni oggi Michiaki Takahashi, morto nel 2013. Per questo Google ha deciso di celebrarlo e la scelta non ci appare casuale o magari si tratta di un tempismo davvero perfetto. Lo scienziato giapponese è famoso per lo sviluppo del vaccino contro la varicella oltre che per le sue ricerche sui vaccini contro morbillo e polio. Dunque, il doodle di oggi è l’occasione per celebrare l’importanza dei vaccini, anche se nella fattispecie non per il Covid.

Erano tempi diversi da quelli in cui viviamo oggi, prima della seconda guerra mondiale e dell’avvento della medicina moderna, con tutte le innovazioni a cui siamo abituati. Eppure la visione di Michiaki Takahashi ha fatto la differenza e questo dovrebbe farci riflettere sull’importanza della ricerca scientifica, se la pandemia non ci ha ancora spinto a farlo. Senza il vaccino contro la varicella, non sarebbe stato possibile rendere questa malattia innocua. Così come il vaccino anti Covid può aiutarci a debellare la pandemia di coronavirus. (agg. di Silvana Palazzo)

CHI È MICHIAKI TAKAHASHI, LE PAROLE DI GERSHON

Sono tanti gli attestati di stima nei confronti di Michiaki Takahashi, il virologo celebrato oggi da Google con un Doodle, nonché colui che scoprì il vaccino contro la varicella. La dott.ssa Anne A. Gershon, direttrice della divisione di malattie infettive pediatriche presso il Columbia University Medical Center e amica del dottor Michiaki Takahashi, in occasione della sua morte, datata 2013, dichiarò: “Il vaccino contro la varicella inganna il sistema immunitario facendogli credere di aver già visto questa malattia. E’ l’unico vaccino efficace contro qualsiasi virus dell’herpes umano”.

Il vaccino è stato approvato dalla FDA nel 1995 poi dal 2006 i Cdc, i Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, avevano iniziato a raccomandarne anche una seconda dose: la prima fra i 12 e i 15 mesi del piccolo e la seconda fra i 4 e i 6 anni. “Prima della licenza del vaccino contro la varicella nel 1995”, ha spiegato l’agenzia, “quasi tutte le persone negli Stati Uniti avevano sofferto di varicella in età adulta. Ogni anno, il virus ha causato circa quattro milioni di casi di varicella, 11.000 ricoveri e da 100 a 150 morti”. Chiaro quanto sia stato enorme il contributo del professor Michiaki Takahashi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MICHIAKI TAKAHASHI, CHI È? DAL 2005 PREMIO IN SUO ONORE IN GIAPPONE

Michiaki Takahashi è stato uno dei più grandi geni della medicina moderna, avendo creato il primo vaccino efficace contro la varicella, virus che negli anni 60 e 70, e anche oltre, mieteva moltissime vittime. Dopo lo sviluppo e la sua realizzazione, durati diversi anni, il vaccino venne acquisito nel 1981 dalla multinazionale della farmaceutica Merck (che in queste settimane ha introdotto il suo antivirale contro il covid), comprando così i diritti di produzione, e approvato dopo una serie di test durati parecchi anni, nel 1995 dalla FDA, la Food and Drug Administration americana, sotto il nome di Varivax. Il vaccino è risultato essere completamente efficace così come confermato anche da numerosi studi effettuati sia su individui perfettamente in salute quanto su persone fragili come immunocompromessi ad alto rischio.

Poco prima dell’approvazione della Fda, nel 1994, Michiaki Takahashi venne nominato direttore del Microbial Disease Study Group dell’Università di Osaka, una posizione che lo stesso ricoprì fino a che non andò in pensione, mentre nel 2005, la Japanese Society for Vaccinology, istituì un premio annuale Takahashi: The Japanese Society for Vaccinology Takahashi Prize, per ricordare le sue enormi scoperte scientifiche. Il medico giapponese morì all’età di 85 anni, il 16 dicembre del 2013, per insufficienza cardiaca. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MICHIAKI TAKAHASHI, CHI È? IL VACCINO VARICELLA E LA PAURA CHE SVILUPPASSE IL CANCRO

E’ decisamente affascinante la storia di Michiaki Takahashi, il luminare giapponese che ha creato il vaccino contro la varicella a fine anni ’60, e a cui oggi Google ha deciso di dedicare il suo Doodle. Al Financial Times lo stesso Michiaki Takahashi aveva spiegato qualche anno fa come era riuscito a sviluppare il siero: “Sono tornato in Giappone nel 1965”, all’epoca si era trasferito negli Stati Uniti con la famiglia, ma dopo l’infezione del figlio decise di ‘prendere in mano la situazione’, e tornare nel Paese natio. “A quel tempo c’era il timore che il virus della varicella potesse essere collegato al cancro – raccontava fatti che sono quanto mai attuali – quindi un vaccino potrebbe finire per essere cancerogeno”.

“Alcuni ricercatori – aveva spiegato ancora – temevano anche che mentre un vaccino avrebbe potuto fermare la varicella, poteva portare allo sviluppo del fuoco di Sant’Antonio. Se dovevo sviluppare il vaccino, dovevo dimostrare che nessuna di queste paure era vera”. Alla fine il dottor Takahaski ci ha impiegato quattro anni a trovare la formula perfetta: “Usando cellule di embrione umano in coltura, per dimostrare che non c’era un legame tra questa famiglia di virus e il cancro”. Una scoperta a dir poco straordinaria che ha cambiato le nostre vite. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MICHIAKI TAKAHASHI: “ERA IL 1963, MIO FIGLIO…”

Google celebra oggi Michiaki Takahashi, il geniale medico giapponese che scoprì il vaccino della varicella. Durante una celebre intervista al Financial Times, il camice bianco nipponico aveva spiegato come era arrivato a scoprire questo siero che avrebbe poi salvato la vita a milioni di bambini in tutto il mondo: “Nel 1963 mi sono trasferito a Houston con mia moglie Hiroko e i miei due figli. Un giorno, circa tre mesi dopo, un vicino giapponese ci chiese di fare da babysitter a sua figlia. Aveva la stessa età di mio figlio di tre anni e loro due giocavano insieme. Più tardi quella sera, ho notato un’eruzione cutanea simile a una vescica sulla testa della ragazza. L’ho riconosciuto come varicella e ho temuto che l’avrebbe passato a mio figlio. Sapevo che i sintomi potevano essere gravi e che non esistevano trattamenti efficaci per la varicella”.

E l’infezione, come temeva il professor Michiaki Takahashi, si trasferì proprio al figlio: “Ha sviluppato un’eruzione cutanea sul viso che si è rapidamente diffusa su tutto il corpo. I suoi sintomi sono progrediti rapidamente e gravemente. La sua temperatura salì e iniziò ad avere difficoltà a respirare. Stava in un modo terribile e tutto ciò che io e mia moglie potevamo fare era guardarlo giorno e notte. Non abbiamo dormito. Sembrava così malato che ricordo di essermi preoccupato per quello che gli sarebbe successo”. E’ stato allora che il professore ha capito che avrebbe dovuto fare qualcosa: “Ho capito allora che avrei dovuto usare la mia conoscenza dei virus per sviluppare un vaccino contro la varicella”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MICHIAKI TAKAHASHI, CHI È VIROLOGO GIAPPONESE

Il virologo giapponese Michiaki Takahashi, che ha avuto il merito di sviluppare il primo vaccino contro la varicella, è il protagonista del doodle di Google online oggi, giovedì 17 febbraio: in questo giorno, infatti, il medico nipponico avrebbe spento 94 candeline sulla sua torta di compleanno e l’artista Tatsuro Kiuchi di Tokyo ha voluto celebrarlo nel migliore dei modi. Del resto, è grazie alla sua scoperta se il preparato anti-varicella è stato somministrato sino ad oggi a milioni di bambini in tutto il mondo come misura efficace per prevenire i casi più gravi della malattia virale e la sua trasmissione.

Venuto alla luce nel 1928 a Osaka, Michiaki Takahashi conseguì la laurea in Medicina presso l’Università della sua città, per poi prestare servizio all’Istituto di Ricerca per le Malattie Microbiche dell’Università di Osaka nel 1959. Dopo aver studiato i virus del morbillo e della poliomielite, il medico accettò una borsa di ricerca nel 1963 al Baylor College, negli Stati Uniti d’America, e fu esattamente durante questo periodo che suo figlio sviluppò un grave attacco di varicella, che lo indusse a indirizzare il suo sapere verso la lotta contro questa malattia altamente trasmissibile.

VACCINO CONTRO VARICELLA: LA SCOPERTA DI MICHIAKI TAKAHASHI

A quel punto, Michiaki Takahashi decise di fare ritorno nel suo Giappone: correva l’anno 1965 e fu allora che cominciò a coltivare virus vivi, ma indeboliti, della varicella in tessuti animali e umani. Dopo appena cinque brevi anni di sviluppo, giunse il momento dei test clinici: fu esattamente nel 1974 che il dottor Takahashi comprese di essere riuscito a sviluppare il primo vaccino contro il virus della varicella, anche se occorrevano conferme ulteriori. Fu infatti somministrato ai pazienti immunosoppressi e si dimostrò estremamente efficace anche su di loro. Così, nel 1986, la Fondazione di Ricerca per le Malattie Microbiche dell’Università di Osaka lo lanciò in Giappone come unico vaccino contro la varicella approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il vaccino salvavita del dottor Michiaki Takahashi fu presto utilizzato in oltre 80 Paesi del mondo. Il professore, poi, nel 1994 fu nominato direttore del gruppo di studio sulle malattie microbiche dell’Università di Osaka, ruolo che ha rivestito fino al suo pensionamento. Grazie al suo lavoro di ricerca, ogni anno è possibile prevenire milioni di casi di varicella.

MICHIAKI TAKAHASHI NELL’INTERVISTA AL FINANCIAL TIMES

Nel 2011, due anni prima della sua morte (avvenuta all’età di 85 anni, nel 2013), il dottor Michiaki Takahashi si rendeva protagonista di un intervento sulle colonne del “Financial Times”, attraverso le quali affermava che “oggi il prezzo del vaccino contro la varicella è alto rispetto ad altri vaccini come il morbillo, la rosolia e la polio. Tuttavia, molti Paesi, tra cui il Giappone, gli Stati Uniti d’America e la Germania, hanno ora programmi di vaccinazione universale. Nel 2009 l’ente di immunizzazione del Regno Unito si è espresso contro la vaccinazione universale, in primo luogo a causa del costo e in secondo luogo a causa di una paura ulteriore, che potrebbe aumentare la probabilità di sviluppare l’herpes zoster più tardi nella vita”.

Secondo Michiaki Takahashi si trattava di una paura “esagerata, perché dopo la vaccinazione contro la varicella ci sono state solo rarissime apparizioni di una lieve eruzione cutanea. Credo che il vaccino fermerà i sintomi gravi della varicella nei bambini e renderà meno probabile che le persone anziane si ammalino di herpes zoster. Sono molto orgoglioso del lavoro mio e dei miei colleghi”.