Mick Jagger ha violato la quarantena per vedere la partita dell’Inghilterra a Wembley. Il mito vivente, voce degli immortali Rolling Stones, è storicamente un grande appassionato di calcio e da sempre tifoso dell’Arsenal, noto club londinese, e in vista della recente partita fra la nazionale dei Tre Leoni e quella della Danimarca (la semifinale del campionato di calcio Euro 2020, conclusasi due a uno per gli inglesi), si è recato appunto presso lo stadio di Londra violando la quarantena obbligatoria. Mick Jagger era infatti rientrato in Inghilterra dalla Francia, e stando alle leggi vigenti, lo stesso avrebbero dovuto autoisolarsi per dieci giorni una volta toccato il suolo inglese, non uscendo di casa e non tenendo contatti con alcuno.



E’ la prassi in vigore nel Regno Unito, visto che i contagi sono tornati a salire negli ultimi giorni a causa della diffusione della variante Delta sempre più crescente (oltralpe è al 50% dei contagi). Ora, come riferisce l’edizione online di TgCom24.it, il frontman dei Rolling Stones rischia una multa fino a 10mila sterline, che al cambio fanno circa 11mila e 500 euro.



MICK JAGGER, AVVISTATO A WEMBLEY A 24 ORE DAL RITORNO DALLA FRANCIA: “E’ STATO MOLTO ATTENTO”

Mick Jagger è stato avvistato allo stadio londinese solamente 24 ore dopo essere tornato in patria, festante fra i 60mila tifosi accorsi a Wembley per il penultimo atto del campionato di calcio europeo. Un evento ovviamente memorabile per i locali, che da 55 anni, da quando cioè vinsero la Coppa del Mondo del 1966, attendono di festeggiare un altro trofeo internazionale: di fatto diverse generazioni, anche non proprio giovanissime, non hanno mai esultato per i propri connazionali.

Mick Jagger è stato fotografato mentre si dirigeva presso l’area vip di Wembley, e a poco sono serviti il cappello e la mascherina nera indossati per “camuffarsi”: alcuni tifosi lo hanno riconosciuto e gli hanno quindi chiesto un autografo e un selfie. Una fonte vicina al cantante, parlando con il Daily Mail Online, ha riferito che “Mick è stato molto attento: ha fatto il tampone prima del volo, all’arrivo in aeroporto e anche dopo la partita”.