Si parla di intelligenza artificiale stamane negli studi di Uno Mattina, ed in particolare ci si è soffermati sull’installazione dei un microchip nel cervello umano. Federico Ferrazza direttore di Wired ha spiegato: “Tentativi di installare chip nel cervello vengono fatti da una ventina d’anni, non è il primo quello di Neuralink, una delle prime applicazione è quello di muovere il mouse di un computer per comunicare con il mondo esterno”. Ma questa tecnologia preoccupa ed è pericolosa? L’avvocato Rosanna Marzocca precisa: “Bisogna capire quali sono gli effetti a lungo termine, si tratta di persone malate che si sottopongono a questo impianto, non è un consenso completamente informato, c’è un rischio di salute. Poi se ci fossero persone che non hanno alcuna patologia, dovremmo capire se non vi siano lesioni della dignità umana che è un altro diritto che va garantito”.



E ancora: “Nel mondo giuridico l’intelligenza artificiale è una valanga, parliamo di udienze nel Metaverso, in Colombia sono già state fatte, ci sono giudici avatar e pare ci siano già ottimi risultati, c’è grande entusiasmo, sono stati ideati software giuridici che aiutano avvocati e giudici per trovare soluzioni molto veloci. Vengono date risposte dal software, così come la giustizia predittiva, decisioni basate sugli algoritmi che vanno ad analizzare casi precedenti. Sono preoccupata? Un po’ sì”.



MICROCHIP NEL CERVELLO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: “CI SONO DEI RISCHI PENALI…”

Il direttore di Wired, Federico Ferrazza ha quindi ripreso la parola cercando di spiegare come capire se un video sia falso: “Prima di tutto dobbiamo capire dove vediamo quel video. Se noi vediamo quel filmato non su canali ufficiali, io qualche domanda me la farei. Poi se lo guardiamo bene chiaramente si vedono imperfezioni, stacchi non naturali, un occhio meno esperto, un occhio che non pensa di avere a che fare con un video fake può essere tratto in inganno quindi la prima cosa da vedere è il contesto in cui viene mandato”.



L’avvocato ha ripreso la parola dicendo: “Fra i reati ci sono il furto dell’immagine, cyberbullismo... tanti giovani usano questi strumenti anche per denigrare il compagno di scuola, bisogna essere attenti anche alla diffamazione aggravata, la truffa, è un problema serissimo a cui bisogna porre rimedio. Quando si è vittima di questi video e immagini fake bisogna denunciare alla polizia postale e poi si può chiedere la rimozione dal web e poi se si scoprisse l’autore sarebbe sanzioni molto gravi con reati punibili con condanne di anni”. Ma quale sarà il futuro dei chip nel cervello? “Ci sono dei limiti che sono quelli etici – ha ripreso la parola Federico Ferrazza – oggi aiutiamo persone molto malate non in grado di comunicare con il mondo esterno, perchè il rischio è limitato. Su una persona sana il rischio di peggiorare la situazione è elevatissimo”.