La Commissione europea mette Microsoft nel mirino. Bruxelles tiene la barra dritta con le Big Tech anche sul fronte della concorrenza più tradizionale e l’attenzione è rivolta sul servizio di videochiamate Teams. Il motivo? La major americana è sospettata di aver favorito il suo servizio in maniera illegale. Come riportato dall’Ansa, si parla di “abuso di posizione dominante”.
L’inizio della diatriba risale al luglio del 2020, quando la società Slack recapitò una denuncia contro Microsoft sostenendo che il colosso fondato da Bill Gates abbinasse illegalmente Teams alle sue suite software Office 365 e Windows 365. Un comportamento che potrebbe rappresentare una violazione dell’articolo 102 del Trattato Ue. In base a quanto ricostruito, Microsoft potrebbe non offrire ai suoi clienti la scelta se includere o meno l’accesso al servizio, limitando così l’interoperabilità con le offerte dei concorrenti.
Microsoft, indagine Ue per Teams: antitrust sospetta abusi
L’Antitrust europeo ha avviato un procedimento sul caso e l’indagine sarà svolta in via prioritaria. Secondo la numero uno Vestager, dal periodo dell’emergenza Covid-19 in poi “gli strumenti di comunicazione e collaborazione a distanza come Teams” sono ormai diventati “indispensabili per molte aziende in Europa“. E i mercati devono rimanere competitivi e aperti, ha evidenziato. Tramite il direttore della comunicazione Robin Koch, Microsoft ha fatto sapere di volersi “impegnare in collaborazione con la Commissione europea nelle sue indagini” e di essere “aperta a soluzioni pragmatiche” capaci di “rispondere alle preoccupazioni” e di mostrarsi funzionali “ai consumatori“. Ricordiamo che l’Ue nel 2013 multò Microsoft per 561 milioni di euro con l’accusa di aver “giocato sporco” la guerra dei browser.