Microsoft concederà ferie illimitate ai propri dipendenti. Ne dà notizia The Verge, che ha avuto modo di visionare la mail ricevuta dai dipendenti del colosso tech. “Le modalità di come, quando e dove svolgiamo il nostro lavoro sono cambiate radicalmente – si legge nella comunicazione interna inviata da Kathleen Hogan, chief people officer di Microsoft E man mano che abbiamo inseguito questa trasformazione, l’idea di modernizzare la nostra politica inerente alle ferie in un modello più flessibile è stato un successivo passo naturale”.



I dipendenti di Microsoft potranno usufruire di un “permesso discrezionale”, cioè di un vero e proprio periodo di ferie illimitato a partire dal 16 gennaio 2023. Questa novità riguarderà anche i dipendenti appena assunti dal colosso tech, che non hanno accumulato alcun periodo di ferie. Chi invece ha già delle ferie accumulate da smaltire riceverà un compenso economico una tantum dall’azienda, una cifra che sarà versata nel mese di aprile 2023. Inoltre, come ha appreso The Verge, Microsoft fornirà un ulteriore pacchetto di 10 giorni di ferie aziendali, di congedi, permessi per malattia e salute mentale e permessi per giurati o per lutto.



Microsoft conferma ferie illimitate per i propri dipendenti: chi potrà usufruirne

Ferie illimitate per i dipendenti Microsoft, una notizia che può sembrare incredibile in un periodo complesso per l’economia globale come quello che stiamo attraversando. Come ha potuto verificare il sito specializzato The Verge, però, le ferie illimitate saranno a disposizione dei soli dipendenti residenti negli Stati Uniti, circa 122mila persone. Nella mail inviata da Microsoft viene infatti spiegato che “le leggi federali e statali sui salari e sugli orari lavorativi non permettono di garantire questo permesso anche ai collaboratori, e ai dipendenti non statunitensi”. Per loro si garantisce che “manterranno i loro attuali benefici per le ferie in base alle differenti leggi e regolamenti degli altri paesi”.



L’introduzione di ferie illimitate per i propri dipendenti non è una novità esclusiva di Microsoft: prima del colosso tech, infatti, anche altre aziende hanno deciso di seguire questa linea, a partire da Salesforce, LinkedIn, Oracle e Netflix. Di contro, tuttavia, nel mese di ottobre la stessa Microsoft aveva proceduto al licenziamento di 1.000 dipendenti a causa di una generale diminuzione delle entrate e dei ricavi.