RISULTATI ELEZIONI MIDTERM USA: REPUBBLICANI RICONQUISTANO LA CAMERA
Ad una settimana dalle Elezioni di Midterm Usa, i risultati dell’ultimo voto prima delle Presidenziali 2024 vedono la riconquista della Camera da parte del GOP dopo solo due anni: resta comunque una vittoria a metà per i Repubblicani mentre per i Democratici gli ultimi due anni di Presidenza Biden vedranno la cosiddetta “anatra zoppa” nella gestione del Congresso. La Camera alta (il Senato) è infatti rimasto in mano ai Dem grazie all’ultima vittoria nel seggio del Nevada, mentre per la Camera dei Rappresentanti la vittoria di Trump & Co. arriva con un risultato – 218 seggi – bastevole per la maggioranza ma decisamente ridimensionante rispetto ai sogni di “ondata rossa” dei conservatori alla vigilia del Midterm.
Secondo le attuali proiezioni i repubblicani dovrebbero alla fine vincere tra i 218 e i 223 seggi su 435 totali: immediate le congratulazioni del Presidente Joe Biden che dovrà governare i prossimi due anni non avendo più la maggioranza del suo partito in uno dei due rami del Congresso. «Mi congratulo con il leader McCarthy per la maggioranza alla Camera e sono pronto a lavorare con i repubblicani per ottenere risultati per le famiglie che lavorano», ha dichiarato dal G20 il Presidente, «lavorerò con chiunque, repubblicano o democratico, sia disposto a collaborare per ottenere risultati per il popolo americano».
MIDTERM CAMERA, PRONTO KEVIN MCCARTHY COME SPEAKER AL POSTO DI NANCY PELOSI
Ricordando come i nuovi eletti nel Congresso Usa entreranno ufficialmente in carica solo dal prossimo gennaio 2023, la prima grande novità che segue le Elezioni di Midterm 2022 riguarda il cambio di vertice alla Camera dei Rappresentanti: non ci sarà più infatti la Dem Nancy Pelosi mentre al suo posto tutto fa pensare che sarà nominato il leader GOP alla Camera, Kevin McCarthy. Lo scorso martedì il membri repubblicani alla Camera hanno nominato internamente il loro leader di partito come prossimo speaker con 188 voti favorevoli e 31 contrari: secondo la CNN però seppur avendo vinto la nomination a speaker della Camera, mancano ancora i numeri specifici (occorrerà attendere i risultati definitivi del Midterm con i seggi complessivi raggiunti dal Partito Repubblicano) per essere eletto. McCarthy dovrà dunque lavorare per avere i numeri necessari entro gennaio quando appunto si insedierà il nuovo Congresso a guida GOP alla Camera e tenuta Dem al Senato (con un seggio di vantaggio, ndr).
«Gli americani sono pronti a imboccare una nuova direzione e i repubblicani della Camera sono pronti ad agire», commenta il californiano 57enne Kevin McCarthy dopo la notizia dei risultati raggiunti nel Midterm. Non esattamente il più filo-trumpiano nel partito, dovrà convincere l’ala più a destra del GOP per raggiungere i voti necessari a diventare speaker. Ad aggiungere “pepe” alla tenuta dei Repubblicani nei prossimi due anni prima delle Elezioni è il più che probabile scontro nelle nomination GOP tra il fresco neo-ricandidato alla Presidenza Donald Trump e il suo arci-nemico interno al partito, il Governatore appena rieletto in Florida Ron DeSantis. Di contro, destino ancora aperto per l’ormai ex speaker Nancy Pelosi: la leader dem 82enne nonostante le indiscrezioni circolate negli scorsi mesi, non è affatto certa che potrà diventare la nuova ambasciatrice Usa in Italia (sede ancora da assegnare, ndr). Potrebbe rimanere alla Camera (il seggio lo ha rivinto nel Midterm, ndr) come invece accettare un ruolo da rappresentante all’estero, e a quel punto le sue origini abruzzesi e i buoni rapporti con l’Italia potrebbero designarla in quella posizione. Qualora dovesse andare via dal Congresso, il Partito Democratico dovrà pensare a chi potrà prendere la sua eredità di leadership nei gruppi parlamentari alla Camera bassa.