C’è un nuovo effetto associato ai vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson, entrambi a vettore adenovirale. Sono stati segnalati casi molto rari di mielite trasversa, motivo per il quale il Comitato per la farmacovigilanza Prac dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha deciso di aggiungere questa malattia come reazione avversa dei due vaccini, la cui frequenza è sconosciuta. Lo riferisce l’ente europeo, sintetizzando le conclusioni emerse dall’ultimo incontro del pool di esperti che si è tenuto dal 10 al 13 gennaio. Il Prac ha quindi raccomandato di modificare le informazioni sul prodotto per entrambi i vaccini, includendo un’avvertenza per sensibilizzare operatori sanitari e persone a cui vengono somministrati proprio su questi casi.



Cos’è la mielite trasversa? Si tratta di una rara condizione neurologica caratterizzata dall’infiammazione di uno o entrambi i lati del midollo spinale. Quindi, si avverte debolezza alle braccia o alle gambe, sintomi sensoriali come formicolio, intorpidimento, dolore o perdita della sensazione di dolore, problemi con la funzione della vescica o dell’intestino.



MIELITE TRASVERSA E VACCINI, RELAZIONE CAUSALE “POSSIBILITÀ RAGIONEVOLE”

Il Comitato per la farmacovigilanza Prac ha analizzato le informazioni disponibili sui casi segnalati per i vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson a livello globale, tra cui quelli presenti nella banca dati europea per sospetti effetti collaterali (EudraVigilance) e i dati della letteratura scientifica. La conclusione di questa analisi è stata che «è almeno una possibilità ragionevole» la relazione causale tra questi due vaccini a vettore adenovirale e la mielite trasversa.

L’Ema comunque continuerà a monitorare con attenzione la questione, intanto l’ente regolatori Ue invita gli operatori sanitari e le persone vaccinate con AstraZeneca e Johnson & Johnson a prestare attenzione a eventuali sintomi perché siano possibili diagnosi precoci, cure di supporto e trattamenti. Chi dopo l’iniezione dovesse sviluppare i sintomi della mielite trasversa deve rivolgersi subito ad un medico, conclude l’Ema.