Mietta a tutto tondo nel salotto di Vieni da me, la cantante si è soffermata sul divorzio dei suoi genitori: «Se mi vergognavo? All’inizio sì, per un paio di anni non ho detto che i miei genitori si fossero separati: era appena uscita la legge sul divorzio. Avevo 12 anni e sinceramente non l’ho vissuta benissimo». Poi sul fratello Valerio, che l’ha ringraziata in un videomessaggio per averla difesa dai bulli quando era adolescente: «Siamo abbastanza riservati in famiglia. Noi vivevamo giù a Taranto nella zona dei Tamburi, dove era tutto diverso da adesso. C’erano dei ragazzini che molto spesso bullizzavano mio fratello: lui, molto dolce e chiuso, mi citofonava e mi avvisava. Io scendevo e li affrontavo». Una battuta sull’esperienza ne La Piovra: «Un’esperienza bellissima: ho amato moltissimo il fatto di essermi cimentata in qualcosa che non sapevo, ovvero parlare il siciliano. Ho avuto la fortuna di lavorare con artisti straordinari, come Raoul Bova e Luca Zingaretti». Poi sul figlio Francesco Ian, nato dall’amore con Davide Tagliapietra: «Io per lui sono una fatina e non ho mai detto il contrario. Gli ho raccontato quando era piccolo che aveva una mamma fatina, che aveva perso i poteri per avere un bambino. Si sente orgoglioso di questa cosa e ogni volta andiamo a scoprire dei luoghi lascio delle pietre, che quando recupera rappresentano dei poteri come la forza e l’intuito». Ma prima dell’amore con Davide Tagliapietra, poi terminato, la storia con Brando Giorgi: «Abbiamo un bellissimo rapporto, siamo molto amici: quando finiscono storie d’amore così importanti, non puoi perderti di vista». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MIETTA: “NOME D’ARTE? QUANDO ERO PICCOLA…”

Mietta oggi ospite a Vieni da me: la cantante nel salotto di Caterina Balivo tra carriera e vita privata. Daniela Miglietta è partita dall’esordio radiofonico: «Avevo 17 anni: ho iniziato con “Nasce una stella”, sceneggiato radiofonico. Sono andata da sola a Milano, da Taranto a Milano, è stato un anno difficilissimo: ero senza la mia famiglia, ma avevo tantissima voglia. Ero pugliesissima al 100%, mi hanno resettato ed ho vinto il concorso. Io non volevo fare questo concorso, mi ha iscritto mio zio insieme ad un amico». Una battuta sul nome d’arte: «Mietta è la contrazione del mio cognome. Se sono felice di questo nome d’arte? Adesso sì, ma quando ero piccola era una roba nuova, molto diversa». Poi è arrivato Sanremo nel 1988, con il brano Sogno: «Ho cantato all’1.30 del mattino, credo non se ne sia accorto nessuno».



MIETTA OSPITE A VIENI DA ME

Mietta ha poi parlato del boom a Sanremo 1990 in coppia con Amedeo Minghi: «E’ un terzo posto che è diventato un primo posto condiviso con i Pooh: quell’anno è stato il nostro anno. Nel 2020 questo brano farà trent’anni». Una battuta sulle critiche a Ora o mai più di Red Canzian, Donatella Rettore e Ornella Vanoni al brano Vattene amore: «Probabilmente non hanno letto bene il testo… Amedeo se l’è cavata benissimo, l’ha difesa alla grande. Io credo che si possa dire solo una cosa: quando una canzone piace tantissimo, chapeau. Fine, nient’altro: non si possono dire altre cose». Subito dopo, Caterina Balivo manda in onda un audio di un’esibizione del padre alla Corrida di Corrado: «Credo si stia vergognando, sotto le coperte a nascondersi. Anche se mio padre non avesse una grande padronanza delle note, ma lui mi ha regalato questo grande amore che è la musica classica e lirica: ho ascoltato tantissima musica grazie ai miei genitori».

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