“Dobbiamo reclutare rapidamente un determinato numero di infermieri da qualche Paese straniero e abbiamo già identificato l’India”: così, il ministro della Salute Orazio Schillaci, ha parlato del processo di arruolamento già iniziato, con l’obiettivo di portare in Italia diverse migliaia di infermieri. Si tratterebbe di un’operazione vitale per il sistema sanitario nazionale che rischia, vista la carenza di personale, lo stop delle attività. Già la Calabria, nei mesi scorsi, è ricorsa all’ingaggio di 170 medici provenienti da Cuba.



Allo stesso modo, il Paese sta provando a colmare le lacune del personale infermieristico imitando anche Germania, Svezia, Regno Unito, Irlanda, Canada e Giappone. Questi Paesi già in passato hanno chiamato infermieri dall’India, come potrebbe fare ora l’Italia, che ha in totale 465mila infermieri ma vive un calo degli iscritti nelle università. Il ricambio del personale che sta andando in pensione procede a rilento: come ricorda Barbara Mangiacavalli, presidente di Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche), tra 7-8 raggiungeremo la gobba pensionistica. Dunque in 100mila lasceranno la professione. 



Carenza di unità infermieristiche

Attualmente la carenza infermieristca si aggira sulle 65mila unità in Italia. 30mila infermieri, però, sono andati a lavorare all’estero. “Abbiamo investito sulla loro formazione ma non abbiamo creato le condizioni per convincerli a restare in Italia. C’è chi nel Regno Unito oggi guadagna in una settimana una cifra pari allo stipendio mensile che avrebbe percepito se fosse rimasto nel nostro Paese. Al contempo siamo costretti a cercare infermieri stranieri” spiega ancora Mangiacavalli, come riporta Il Messaggero.

Pochi giorni fa, la presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ha scritto una lettera alla premier Giorgia Meloni e ad Anna Maria Bernini, lanciando un allarme sui rischi connessi alla carenza di infermieri. “Si assisterà al raddoppio dei pensionamenti, a partire dal 2019; i nostri professionisti hanno cominciato a lasciare l’Italia attratti da migliori prospettive di carriera. Registriamo sconcertati l’ingresso e l’attività di infermieri stranieri sul territorio nazionale senza iscriziione all’Ordine e senza dovuti controlli”, si legge nella lettera, in riferimento all’assunzione degli infermieri indiani.