«Sul Covid Draghi non ne ha azzeccata una, rischio calcolato male e pericoloso» (Massimo Galli); «Con il Decreto 16 aprile, fino a 1.300 vittime al giorno» (Fondazione Bruno Kessler); «C’è la possibilità che il numero dei morti aumenti arrivando anche a 500-600» (Andrea Crisanti). Ne abbiamo scelte tre di previsioni fatte a ridosso del 26 aprile, giorno d’avvio del Decreto Riaperture, risultate un mese dopo sostanzialmente errate/esagerate: oggi però, sentito dall’Adnkronos in merito all’ultimo Decreto Covid approvato ieri sera dal Governo Draghi (con ulteriori nuove riaperture), è lo stesso infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano a tenere il punto.
«Nulla da dire. In questo momento, come ho già più volte ripetuto, sono in ‘silenzio stampa’. Dirò la mia, se mi sarà richiesta, dopo il 25 maggio», rilancia Massimo Galli confermando il suo “silenzio stampa” per almeno 15 giorni; «Uno dei motivi per cui non voglio più venire a parlare è che non voglio più parlare di quella parola», aveva detto lo scienziato in tv 5 giorni fa davanti alle polemiche sul coprifuoco, «Se si è convinti che il segnale corretto sia quello di un ulteriori ‘liberi tutti’, diamolo pure. Non ho voglia di fare il custode della purezza…».
GALLI E CRISANTI, LE PREVISIONI CHE NON FUNZIONANO
Dalle migliaia di morti ai contagi in risalita, passando per la “variante Inter” (dopo la festa Scudetto in Piazza Duomo a Milano) e per le terapie intensive riempite (per non parlare delle “centinaia di varianti che affollano il mio reparto”, come disse Galli non più di 2 mesi fa). Le previsioni scientifiche non possono avere piena certezza e non bisogna pretenderlo, ma viceversa occorre anche un po’ di sana autocritica laddove per mesi le campagne mediatiche quotidiane spiravano su venti di disastro per le prime timide riaperture. Così non è avvenuto, tanto che ora il Governo ha deciso di allargare ancora di più le maglie delle riaperture con il nuovo Dl Covid. «È giusto che certi urlatori televisivi si mettano in lockdown da soli, mentre dall’altro sarebbe bello se, anziché ritrovarceli di nuovo a pontificare tra qualche settimana, Galli, Crisanti e altri loro colleghi molto loquaci chiedessero scusa per i loro errori e per i reiterati attacchi nei confronti dei cittadini», è il commento molto duro ribadito ieri da Nicola Porro nella sua consueta rassegna stampa quotidiana (la “Zuppa di Porro”). Il senso di “fastidio” per previsioni errate o esagerate prosegue tanto che pure a Crisanti l’Adnkronos Salute ha chiesto un commento dopo i miglioramenti della curva epidemiologica e le conseguenti riaperture: «Se mi sento smentito dai numeri del Covid in discesa? A parte che occorre aspettare ancora un po’ per una valutazione su numeri ed effetti del- le riaperture, non è che si ha ragione o torto a seconda della previsione. Se anche i numeri mi smentissero, avrei avuto ragione nell’avere una posizione contraria al rischio. Resto coerente», spiega il microbiologo dell’Università di Padova.