Il traffico di una intera regione bloccato per una maxi ispezione da concludere in 30 giorni, mentre in altre regioni sono stati concessi tre mesi. È quanto accaduto in Liguria, dove 1.200 tecnici Aspi hanno dovuto controllare in un mese 220 gallerie. Tutto “merito” di Placido Migliorino, l’ispettore delle gallerie che ha imposto tale tempistica ristretta con una circolare scritta in fretta e furia lo scorso 29 maggio. Si è arrivati al caos, al traffico bloccato in tutta la Liguria. E Dagospia si chiede se mandare in tilt la Liguria nel periodo in cui Benetton trattava col Governo la revoca della concessione sia una coincidenza… Al netto delle domande che restano, Migliorino ha spiegato al Corriere della Sera che «50 hanno dimostrato di avere delle carenze strutturali tali da pregiudicare la sicurezza della circolazione. Sono state quindi chiuse al traffico per poter fare i lavori di adeguamento». Da questo nasce il caos in Liguria. Ma su 40 gallerie gli interventi urgenti sono stati ultimati, mentre in una decina di giorni sarà ispezionata e sistemata la quota residua.



MIGLIORINO E I CONTROLLI IN LIGURIA IN UN MESE

«Entro fine mese la circolazione in Liguria dovrebbe quindi tornare normale», assicura l’ingegnere dirigente del dicastero Infrastrutture e Trasporti che la ministra Paola De Micheli ha mandato in Liguria e in altri posti delicati per controllare lo “stato di salute” delle gallerie italiane. Dalle ispezioni è emerso che queste 50 gallerie hanno lo spessore del rivestimento di 10 centimetri anziché un metro. Strano che emerga ora? Migliorino spiega al Corriere della Sera: «Mi sembra che le indagini della magistratura stiano facendo emergere l’ipotesi dei falsi report di ispezioni, controlli non adeguati. Ma c’è anche da dire che i gestori non potevano immaginare dei problemi all’origine». Si parla di manutenzioni inadeguate dei gestori, ma il MIT doveva pur controllarli. «Dal 2014 io non ho mai approvato i piani di manutenzione e nel 2018 per Aspi e Strada dei Parchi ho sottoscritto 2500 criticità. Ma io allora avevo competenza solo su 2mila chilometri. Per il resto dovrebbe chiedere a Bologna, Genova, Catania…», si giustifica lui. Ma Dagospia segnala che è stato impegnato in una raccolta firme per nominare premier Luigi Di Maio

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