Un giovane migrante si è tolto la vita nella giornata di ieri presso il Cpr di Torino. La vicenda, riportata dai principali quotidiani di informazione online, a cominciare dall’Huffington Post, si è verificata di preciso nella notte fra sabato 22 maggio e domenica 23, presso il Centro di permanenza per il rimpatrio di via Brunelleschi. La vittima aveva 23 anni, un ragazzo molto giovane, e al momento del suicidio si trovava in isolamento per motivi sanitari a tutela della salute degli altri ospiti.
Qualcosa evidentemente non ha funzionato, visto che il ragazzo ha preso delle lenzuola e si è impiccato nella sua camera, togliendosi la vita. La vittima era stata aggredita ad inizio mese, lo scorso 9 maggio, in quel di Ventimiglia, in provincia di Imperia (nella regione Liguria), da tre persone che erano state identificate e denunciate alla polizia, grazie anche ad un testimone che aveva ripreso il tutto attraverso uno smartphone, segnalando poi l’accaduto.
MIGRANTE SUICIDA A TORINO: IL SECONDO CASO IN POCHI MESI
La giovane vittima era originario dell’Africa, precisamente della Guinea, ed era stato trasferito nel Centro proprio a seguito dell’aggressione; in quell’occasione, infatti, le autorità avevano effettuato dei controlli sul 23enne che avevano attestato la condizione di irregolarità dello stesso sul territorio nazionale, ed era ora in attesa del provvedimento di espulsione. Probabilmente il giovane non ha retto questo peso, il fatto di dover tornare presso il paese natio, e di conseguenza ha pensato di farla finita. Il suicidio verificatosi domenica è il secondo portato a compimento da un migrante negli ultimi due mesi. Lo scorso 12 marzo, infatti, era accaduto qualcosa di simile in quel di Agrigento, una tunisina di 55 anni che si è suicidata di notte lanciando dalla finestra dei bagni del centro per migranti «La grande famiglia», in quel di Casteltermini. La donna era stata soccorsa e trasportata presso l’ospedale San Giovanni di Dio, dove era però giunta già senza vita.