Due navi Ong con a bordo 326 migranti si stanno dirigendo verso l’Italia. Si tratta della Ocean Viking e dell’Humanity One, a proposito delle quali il governo Meloni ha già adottato una prima contromisura. Matteo Piantedosi, neoministro dell’Interno, ha trasmesso, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, una direttiva ai vertici delle Forze di polizia e della Capitaneria di porto per informarli delle note mandate dalla Farnesina alle due ambasciate degli Stati di bandiera delle due imbarcazioni in navigazione nel Mediterraneo (Norvegia e Germania).
In particolare, si legge nella nota, la loro condotta non è ritenuta “in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale”. Per questa ragione, come scrive il “Corriere della Sera”, “sulla base dell’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni Unite sul diritto del mare, si sta valutando di imporre alle navi Ong il divieto d’ingresso nelle acque territoriali”.
MIGRANTI, 2 NAVI ONG NEL MEDITERRANEO: PIANTEDOSI NON NEGA L’IPOTESI “PORTI CHIUSI”
Ancora il quotidiano sopra menzionato riferisce che dal Viminale hanno annunciato che le operazioni di soccorso alle navi di migranti “sono state svolte in piena autonomia e in modo sistematico in area Sar senza ricevere indicazioni dalle Autorità statali responsabili, ovvero Libia e Malta, che sono state informate solo a operazioni avvenute. Così come l’Italia. La Convenzione dell’Onu afferma che le navi di tutti gli Stati godono del diritto di passaggio inoffensivo attraverso il mare territoriale”.
Il passaggio delle navi che trasportano migranti è giudicato inoffensivo fino a che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero. Condizioni che si hanno se la nave svolge attività come “il carico o lo scarico di persone, in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero”. Torneranno allora i “porti chiusi”? Matteo Piantedosi ha risposto: “Vedremo”, aggiungendo durante il giornale di Radio Rai che “la salvezza delle persone e l’approccio umanitario vengono prima di tutto”.