Nel mese di aprile non ci sono stati sbarchi di migranti sulle coste italiane e in marzo sono drasticamente diminuiti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (241 nel 2020, 262 nel marzo di un anno fa, contro i 1049 del 2018), il che fa capire che l’effetto coronavirus si fa sentire anche sulle migrazioni di massa verso il nostro Paese. C’è un però guardando i dati aggiornati e pubblicati dal sito del Viminale proprio oggi: se si fa un conteggio del periodo di tutto il 2020, dunque dal 1 gennaio fino al 1 aprile, si scopre che con la nuova reggenza Lamorgese alla guida del Ministero dell’Interno, il dato dei migranti arrivati nel nostro Paese è cresciuto eccome. Era già del 948% nel mese di febbraio, poi sceso – proprio a causa dell’emergenza coronavirus – ad un comunque altissimo +433,2% di differenza tra quest’anno e il 2019, quando Ministro degli Interni era il leghista Matteo Salvini.



«Grazie ad un Cruscotto statistico giornaliero, a cura del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, è disponibile un insieme di numeri aggregati sul fenomeno», spiega il Viminale nel pubblicare il quadro aggiornato sull’andamento degli arrivi e delle presenze dei migranti nelle strutture di accoglienza anche nell’ambito del Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati, i cosiddetti Sprar. Ma sono proprio quei dati che abbiamo evidenziati inizialmente a far capire la differenza tra il Governo Conte-1 e il Conte-2 nella sua diametralmente opposta concezione di politiche migratorie.



SBARCO MIGRANTI, LA NUOVA ORDINANZA DEL VIMINALE

Al netto di ciò, a far alzare la polemica politica oggi non è stato il dato sugli aumenti degli sbarchi nell’intero 2020 ma un ben altro tema “scatenato” dall’ultima ordinanza del Viminale emanata nelle scorse ore. «In considerazione della preminente esigenza di impedire gli spostamenti sul territorio, e sino al termine delle misure connesse all’emergenza in atto, dovrà essere garantita e monitorata la prosecuzione dell’accoglienza anche a favore dei migranti che non hanno più titolo a permanere nei centri», spiega il Ministro Lamorgese in una circolare inviata ai Prefetti dove ribadisce la necessità di una sorveglianza sanitaria continuativa.



La polemica è stata “bipartisan” questa volta, con l’elettorato di destra che lamenta la permanenza dei migranti all’interno dei Centri di Accoglienza con soldi pubblici per l’intero periodo dell’emergenza Covid-19; dall’altra parte, sul fronte “sinistra” le critiche sono piovute sulla Ministra Lamorgese per il fatto di tenere “prigionieri” i clandestini e gli immigrati all’interno di Sprar e Centri Accoglienza proprio durante la crisi sanitaria ancora in corso. Di contro, va segnalato come il Ministero dell’Interno ha emanato questa circolare – e lo spiega bene Repubblica – per evitare di lasciare per strada diverse centinaia di persone senza tetto e senza un soldo per mantenersi. Per evitare rischi di contagio tra i migranti accolti e tra gli operatori delle strutture di accoglienza l’ordinanza del Viminale specifica che «deve essere assicurato il rigoroso rispetto delle misure di contenimento, compreso l’obbligo per gli ospiti di rimanere all’interno delle strutture».