MIGRANTI, I DATI DELL’EUAA: AUMENTANO RICHIESTE DI ASILO
L’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo (EUAA) ha annunciato che nella prima metà del 2023 il numero di migranti che hanno presentato domanda di asilo nell’UE è aumentato del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra gennaio e la fine di giugno di quest’anno, secondo i dati ufficiali, sono state presentate 519.000 richieste di asilo nel blocco dei 27 Paesi e nei Paesi associati, Svizzera e Norvegia. Siriani, afghani, venezuelani, turchi e colombiani sono i principali richiedenti, rappresentando il 44% delle domande.
La richiesta per il primo semestre è la più alta dal 2015-2016, quando, durante l’afflusso di rifugiati in Europa causato in particolare dallo stallo del conflitto in Siria, il numero di domande di asilo aveva raggiunto 1,35 milioni nel 2015 e 1,25 milioni nel 2016. Nel 2022 sono state 994.945. La Germania è il paese che ha ricevuto il maggior numero di domande: il 30% del totale, quasi il doppio di Spagna (17%) e Francia (16%). L’agenzia sottolinea che a causa di questo aumento molti paesi europei “sono sotto pressione nel trattare le domande” e che il numero di fascicoli in attesa di decisione è aumentato del 34% rispetto al 2022. Circa il 41% delle domande di prima istanza ha ricevuto una risposta positiva. Inoltre, circa 4 milioni di ucraini in fuga dall’invasione russa beneficiano attualmente di protezione temporanea in Ue.
LA STRATEGIA DEL VIMINALE PER AFFRONTARE CRISI MIGRANTI
I numeri dei migranti erano calati nel 2017, dopo che l’UE aveva raggiunto un accordo con la Turchia per ridurre gli attraversamenti irregolari delle frontiere, e durante l’apice della pandemia di Covid nel 2020 e 2021, quando erano in vigore restrizioni ai viaggi. La strategia varata in corsa dal Viminale e contenuta in una circolare inviata alle prefetture è quella di distribuire i migranti sui territori non più solo in proporzione rispetto alla popolazione residente, ma tenendo conto anche della superficie regionale per far fronte al boom di sbarchi. Un doppio criterio in base al quale ripartire gli arrivi: il principio guida resta quello di garantire un rapporto numerico equilibrato tra migranti e abitanti del territorio, cui si aggiunge, ora, anche il fattore estensione territoriale, che inciderà per il 30 per cento.
L’obiettivo è alleggerire le regioni al momento sotto pressione, come Lombardia, Emilia Romagna e Lazio che insieme accolgono il 32 per cento dei migranti, trasferendone una quota in territori con minore densità abitativa come Basilicata o Molise. Ma la riorganizzazione del sistema di accoglienza nei piani del governo passa anche per una revisione dei centri di accoglienza straordinaria, in via di potenziamento con 12mila posti in più. Si punta ad assicurare, al loro interno, un maggiore turnover. In questo senso sarebbe in programma un censimento della popolazione attualmente ospitata nelle strutture.