Il tema dei migranti è tornato centrale nella giornata di ieri durante la riunione della Commissione giustizia del Parlamento Europeo, nel corso della quale sono stati esposti anche i risultati dei recenti accordi tra UE e Tunisia. Questi ultimi sono stati il frutto di un lungo e complicato lavoro promosso dalla premier Giorgia Meloni, che è riuscita a portare la sua visione sui flussi migratori all’interno dell’Unione Europea.



Grazie a Meloni sembra che ora l’UE voglia affrontare la questione migranti alla sua origine, lavorando ad una riduzione dei flussi illegali che passi anche, e soprattutto, dal supporto europeo agli stati africani di partenza o transito. Così, si era arrivati all’accordo con la Tunisia, che in cambio di un controllo locale delle partenze illegali, mette in campo un ampio sostegno economico a Tunisi, oltre che investimenti, sviluppo energetico e sinergie scolastiche. Grazie a questo accordo, ha spiegato ieri Ylva Johansson, Commissaria UE agli Affari Interni, “le partenze di migranti dalla Tunisia dall’inizio di ottobre si sono ridotte tra l’80 e il 90% rispetto alla fine dello scorso anno”, anche grazie al lavoro della polizia tunisina che ha “affrontato il problema della tratta illegale, stroncando le reti e le organizzazioni di trafficanti. In effetti”, ha sottolineato, “ora molti trafficanti e scafisti vengono arrestati“.



Johansson: “Sui migranti presto un patto con l’Egitto”

Ma la lotta ai migranti da parte dell’UE, ci ha tenuto a precisare ancora Johansson, non si ferma alla Tunisia. Infatti, ha dichiarato, “siamo vicini ad un accordo per una dichiarazione congiunta con l’Egitto. Un paese molto diverso dalla Tunisia sulla migrazione, che accoglie 9 milioni di persone e, quindi, non un paese di transito”. E tornando brevemente all’accordo con Tunisi, ha spiegato che “può fungere da esempio, nel senso che la migrazione dovrebbe essere inclusa in un approccio complessivo”.



Esultano, nel frattempo, dei dati sui migranti gli esponenti della maggioranza, tra i quali Tommaso Foti (capogruppo di FdI alla Camera), secondo il quale “lo avevamo previsto e i fatti ci stanno dando ragione. Il memorandum con la Tunisia sta offrendo i suoi importantissimi frutti”. Opinione simile a quella di Carlo Fidanza (capodelegazione FdI al Parlamento UE), che ha sottolineato come “la strada tracciata da Giorgia Meloni convince l’UE e porta buoni risultati”, certificati “dal calo degli sbarchi dalla Tunisia”. I risultati in termini di calo dei migranti, secondo il portavoce FI Raffaele Nevi, “fanno la differenza tra chi professa l’accoglienza indiscriminata, a qualunque costo, e chi lavora per gestire il fenomeno con concretezza, puntando sulla diplomazia e sul dialogo”.