Sono 75 le persone che sono state fermate dalla guardia costiera tunisina, e che erano pronte a dirigersi verso Lampedusa. Cinque diversi blitz in cinque diversi tentativi di partenze irregolari verso le coste italiane. A renderlo noto è stato il ministero dell’interno di Tunisi attraverso un apposito comunicato, precisando che le motovedette della Guardia Nazionale di Sfax, Mahdia e Biserta, hanno appunto sventato 5 partenze con migranti senza documenti dalle coste di ‘El Kraten’ nella provincia di Kerkennah (Sfax), Chebba (Mahdia) ed El Hassiane, nella provincia di Kalaat Landlous (Biserta). Fra le persone fermate vi sarebbero anche 34 sub sahariani di età compresa fra i 18 e i 34 anni di età, con l’aggiunta di due bambini. Le persone fermate sono tutte sotto indagine da parte della magistratura tunisina con l’accusa di “tentata emigrazione senza documenti verso l’Italia”. 38 di queste persone sono rimaste in custodia cautelare, come volere del pubblico ministero. Da segnalare anche un nuovo sbarco in Calabria, 41 migranti iracheni e iraniani nei pressi di Brancaleone, nella Locride. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LAMPEDUSA, EMERGENZA MIGRANTI: 1500 IN 20 GG
L’isola di Lampedusa, già al collasso, rischia di “esplodere” definitivamente, visto che all’orizzonte vi è la Ocean Viking che chiede da giorni un porto sicuro. L’imbarcazione di Medici senza frontiere e Sos Mediterranee, ha effettuato quattro diverso soccorsi in mare, per un totale di 217 migranti: di questi, 35 sono stati fatti sbarcare a La Valletta, capitale di Malta, mentre per gli altri 182 per ora non si conosce il destino. Msf ha fatto sapere: “È un’altra vergognosa dimostrazione delle disumane politiche migratorie europee. I leader europei stanno usando le persone soccorse come pedine mentre discutono e negoziano ridistribuzioni e ricollocamenti”. Stando a quanto sottolineato dalla stessa Ong, sarebbe stato impedito lo sbarco “perfino di un neonato. È una presa in giro – aggiungono – che l’unica destinazione proposta per queste persone sia stata la Libia – lo stesso paese da cui fuggivano e dove hanno subito trattamenti orribili – in violazione del diritto internazionale”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LAMPEDUSA, EMERGENZA MIGRANTI: 1500 IN 20 GG
Proseguono gli sbarchi a Lampedusa, e nella notte appena passata, quella fra venerdì 20 e sabato 21 settembre, sono giunti sulla piccola isola siciliana altri 108 migranti. Un barcone con a bordo 92 profughi è stato intercettato da una motovedetta della capitaneria di porto non lontano dall’isola, mentre un altro barchino con a bordo 16 migranti è giunto direttamente a terra. Una situazione di vera e propria emergenza a Lampedusa, visto che l’hot spot locale, adibito per poco più di 90 persone, ne sta ospitando almeno 300. Sembra che i migranti e soprattutto i trafficanti di persone, stiano approfittando della linea più morbida del governo nei confronti dell’accoglienza dopo la “caduta” dell’ex ministro dell’Interno, Salvini, approdando in massa in Italia. Basti pensare che in soli venti giorni sono sbarcati circa 1500 migranti, per una media di almeno 7/8 persone per ogni giorno da inizio mese ad oggi.
MIGRANTI A LAMPEDUSA: ALTRI 108 SBARCHI NELLA NOTTE
Fra questi vi sono anche i cosiddetti “sbarchi fantasma”, ovvero, coloro che giungono in Italia senza essere prima fermati e identificati, e che ovviamente non rientrano nel patto di accoglienza (che prevede la ridistribuzione automatica dei migranti), con gli altri paesi membro dell’Unione Europea. E la situazione potrebbe non migliorare da qui a breve, visto che vi è ancora da risolvere la questione della Ocean Viking, che ha a bordo 218 persone, e che ha chiesto un porto sicuro al governo di Malta nonché a quello italiano. Sbarchi che a differenza di quanto capitava negli scorsi mesi non provengono più dalla Libia, ma bensì dalla Tunisia. I trafficanti di uomini sembrano infatti che stiano dirottando le proprie partenze, visto che la rotta è più breve, e così facendo si evita anche la marina libica, che negli ultimi giorni ha intercettato ben 500 persone, spesso e volentieri con metodi non proprio ortodossi: i catturati vengono infatti portati nelle temute prigioni libiche, che al momento conterrebbero ben 5000 persone, quasi tutte detenute in condizioni al limite dell’umano.