A quasi due mesi dalla firma dell’accordo sui migranti tra Ue e Tunisia, la frustrazione si sta diffondendo a Bruxelles e a Roma. Questo lo scenario delineato da Die Presse: l’intesa finora non ha avuto alcun effetto, anzi, gli arrivi di migranti africani – stipati in piccole imbarcazioni, spesso inadatte alla navigazione – sono aumentati vertiginosamente nel corso delle ultime settimane.
Solo nel mese di luglio la Guardia costiera italiana ha registrato quasi 25.000 attraversamenti illegali delle frontiere: più di quelli del 2016, anno di grandi rifugiati. La tendenza è in aumento, è la preoccupazione di Roma. Nelle sei settimane successive all’intesa Ue-Tunisia, in Italia è arrivato il 69 per cento in più di migranti rispetto alle sei settimane precedenti. A fine agosto è stata toccata quota 114.844 migranti.



Emergenza migranti in Europa (e in Italia)

Il monito inviato a Tunisi è chiaro: se non verrà impedito ai migranti di attraversare il confine come concordato, da Bruxelles non arriverà altro denaro. Un avvertimento diretto al presidente tunisino Kais Saied, alle prese con grossi problemi finanziari. Bruxelles ha promesso a Tunisi fino a 900 milioni di euro per combattere il contrabbando e gli attraversamenti illegali. Lo stesso Saied ha alimentato il forte movimento migratorio dal suo paese con dichiarazioni razziste contro i neri africani e ha reso la Tunisia il paese di transito più importante per le persone provenienti dalla Costa d’Avorio, dal Ghana, dal Gambia, dal Mali e dal Sudan. Il regime ha dichiarato che gli africani sub-sahariani sono un nemico e una “questione di sicurezza nazionale”, ha detto recentemente ai giornalisti a Vienna l’esperto tunisino di migrazione Mohamed Wajdi Aydi. Da allora l’atmosfera nel paese si è surriscaldata. I piani concordati con l’UE per impedire l’attraversamento dei migranti hanno incontrato grande resistenza tra i tunisini e Saied deve fare i conti con la mancanza di una strategia ben precisa.

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