Quando si parla di migranti in Europa si tira fuori sempre il concetto di solidarietà. Le parole però non si traducono in fatti, o meglio i fatti sono spesso molto diversi dalle parole. Lo dimostra quanto accade al confine tra Austria e Ungheria. Stando a quanto riportato dal quotidiano austriaco Presse, questa collaborazione ha un nome, “Operazione Fox“. Dal dicembre dello scorso anno la polizia austriaca aiuta quella ungherese ad arrestare i migranti che vogliono attraversare il confine. La missione, che corrisponde ad una cooperazione temporanea di polizia nell’area Schengen, ha anche l’obiettivo di contrastare il traffico di migranti. Se è venuta a galla è grazie ad un’interrogazione parlamentare di Neos, a cui ha risposto il ministro dell’Interno Gerhard Karner, il quale ha fornito in parte costi e obiettivi di tale operazione.
A prescindere dai dubbi sull’efficacia di questa operazione, la bufera è scoppiata in Austria perché il rischio è che questa operazione rappresenti una violazione del diritto internazionale. «Di fatto, c’è il forte rischio che la polizia austriaca avvii dei respingimenti senza la possibilità di richiedere asilo. Perché questa è la prassi comune in Ungheria. Questo non sarebbe altro che una partecipazione ai respingimenti», ha dichiarato Stephanie Krisper, deputata di Neos ed esperta di diritti umani, riassumendo il problema dell’operazione a Presse.
MIGRANTI, BUFERA SU COLLABORAZIONE AUSTRIA-UNGHERIA
Il partito liberale austriaco ha chiesto, quindi, l’interruzione immediata dell’Operazione Fox. «Uno Stato di diritto come l’Austria non deve aiutare altri Stati a violare la legge». Infatti, l’Ungheria è stata più volte condannata dalla Corte di giustizia europea per aver rifiutato di esaminare le richieste di asilo e per aver effettuato deportazioni a tappeto. In risposta all’interrogazione parlamentare che chiedeva se le persone fermate in Ungheria venissero espulse o condotte in zone di transito o in Paesi limitrofi in seguito al loro fermo, il ministro dell’Interno austriaco ha replicato: «I funzionari esecutivi austriaci assistono la polizia ungherese nel rintracciare e controllare. (…) Le misure dopo l’arresto sono prese dalla polizia ungherese secondo la legge ungherese». Stando a quanto riportato da Presse, gli agenti di polizia austriaci non tengono alcun registro. Lo scopo dell’Operazione Fox è quindi quello di evitare che le persone si spostino in Austria mentre si trovano ancora in Ungheria. Affinché i colleghi della polizia ungherese non li facciano semplicemente passare, i colleghi austriaci li tengono d’occhio. Il ministro dell’Interno dell’Austria finora non ha risposto alla richiesta di chiarimenti del giornale austriaco. Non sono noti neppure i costi totali dell’Operazione Fox, la cui durata è prevista fino a maggio. Ma è prevista una conferenza stampa sul tema.