Gli arrivi dei migranti, in questi primi mesi dell’anno, sono calati del 70% rispetto ai dati del 2023. Il Paese più coinvolto è sicuramente l’Italia, che ha registrato soltanto 6 mila sbarchi a fronte dei 20 mila precedenti. A rivelarlo, come riportato da La Verità, è l’ultimo report di Frontex.
Il merito sarebbe anche dell’intesa trovata tra l’Italia e la Tunisia proprio sul tema delle rotte clandestine. Secondo il Viminale, “dall’analisi sui Paesi di partenza delle imbarcazioni emerge che, a differenza dello scorso anno, gli arrivi in Italia dalla Libia sono nettamente stati superiori a quelli dalla Tunisia”. Infatti, “se tra il primo gennaio e il 15 marzo del 2023 erano stati registrati 11.988 arrivi dalla rotta tunisina e 7.071 dalla quella libica, quest’anno sono arrivati dalla Tunisia “solo” 1.658 migranti (-86,1%), mentre dalla Libia 4.860 (-31,2%)”. A questo si è aggiunto il meteo, che non è stato favorevole da gennaio a marzo, con poche finestre utili per le partenze.
Migranti, con l’intesa tra Italia e Tunisia arrivi calati del 70%: i numeri
A confermare che l’intesa tra Italia e Tunisia sta incidendo sugli arrivi dei migranti in modo considerevole è anche il modo in cui le rotte si sono modificate. Una destinazione di arrivo più presa di mira infatti sono diventate le isole Canarie, che in questi primi mesi dell’anno hanno registrato 12 mila sbarchi. Le partenze avvengono dalle coste Senegal e della Mauritania ed il percorso in questione si rivela pericolosissimo. Non basta però a scoraggiare coloro che vogliono arrivare a tutti i costi in Europa.
“Con il respingimento verso il deserto di migliaia di migranti lasciati a morire oltre le frontiere meridionali della Tunisia, le organizzazioni criminali si sono rapidamente adeguate, convogliando in Senegal e Mauritania migliaia di persone in fuga dall’Africa subsahariana e stringendo accordi con i pescatori dei due Paesi”, spiegano alcuni esponenti di Frontex a Repubblica. La situazione resta dunque drammatica, seppure coinvolga meno l’Italia.