TRUMP E L’IMMIGRAZIONE: NIENTE DI NUOVO RISPETTO A OBAMA E BIDEN
A differenza di quel che può sembrare, probabilmente anche per la narrazione in corso, sugli immigrati Donald Trump sta facendo poco o nulla di nuovo, anzi si sta muovendo nel solco di quanto fatto dai suoi predecessori democratici. A sostenerlo non sono i repubblicani nel tentativo di giustificare le mosse del nuovo presidente Usa, ma i giornali che sono considerati “avversari”. Questo è il caso, ad esempio, della CNN, che già aveva affrontato la questione prima delle elezioni presidenziali americane.
Ai suoi microfoni di recente ha parlato la vicepresidente guatemalteca Karin Herrera, spiegando che non c’è stato alcun aumento dei voli di rimpatrio da quando Trump è tornato alla Casa Bianca. L’unica differenza, ha detto, è l’uso di aerei militari, come quello che arriverà lunedì. Peraltro, il giornale ha sentito migranti che erano stati arrestati sotto la presidenza Biden: le procedure di espulsione li hanno portati sul volo partito dalla Louisiana.
MIGRANTI ESPULSI USA, I DATI DEL NYT
A ciò si aggiungono i dati raccolti dal New York Times, ricordando che l’ex presidente ha avuto a che fare con numeri record di migranti che avevano attraversato il confine meridionale, costringendolo a usare i poteri di emergenza che aveva ampliato durante l’emergenza Covid per realizzare 4 milioni di deportazioni durante il suo mandato, mentre Trump ne aveva effettuate 1,9 milioni durante il suo primo mandato. Peraltro, pur avendo promesso di deportare milioni di persone a un ritmo superiore, risultò più lento rispetto a quello dell’amministrazione Obama.
Con la pandemia Covid, Trump usò il cosiddetto Titolo 42 per le espulsioni immediate, una pratica che Biden non ha affatto interrotto, anzi ha portato avanti. Bisogna però tener presente che la pandemia consentì a Trump di chiudere quasi del tutto il confine, quindi non servivano rimpatri, inoltre le politiche di Obama e Biden sono state più lassiste e hanno favorito gli ingressi.
DALLE DEPORTAZIONI AI SOLDATI AL CONFINE COL MESSICO
“Biden è stato in grado di deportare più persone in parte perché c’erano più nuovi arrivi da espellere. Il numero di persone che tentano di attraversare il confine è salito alle stelle dopo il suo insediamento“, scrive il New York Times. Il giornale americano fa notare anche che, anche se Biden aveva ristretto le regole sul diritto all’asilo e ampliato l’uso dell’espulsione rapida per deportare il maggior numero di persone al termine dell’emergenza Covid, mese dopo mese hanno attraversato il confine molte più persone di quelle che gli agenti dell’immigrazione erano in grado di rimandare indietro.
Le deportazioni sono aumentate di nuovo negli ultimi due anni e Trump ha dichiarato che rafforzerà l’applicazione delle norme di confine con la costruzione di un muro e l’impiego dell’esercito. C’è, infine, il Washington Post che segnala come Trump abbia annunciato di mandare 1.500 soldati alla frontiera col Messico, ma Biden ne aveva già schierati 2.500.