Situazione paradossale a Siracusa, dove 13 migranti hanno ricevuto un provvedimento di espulsione dal territorio italiano ma non possono adempiere all’ordine perché sprovvisti di Green Pass. I 13 sono attualmente bloccati nella provincia sicula, dove il Comune ha allestito per loro una tendopoli in un’area di via Augusto von Platen, al centro della città. Essendo sprovvisti di Green Pass, i migranti, non possono utilizzare nessun mezzo di trasporto e dunque non possono andare via né dalla città siciliana, né dall’Italia. Una situazione che è un vero e proprio limbo dovuto alle incongruenze burocratiche, alle quali probabilmente non si è pensato.
La polizia che cura l’accoglienza e l’identificazione dei migranti, sa bene quanto la situazione sia difficile e paradossale per tutti. Uno dei principali porti di sbarco è proprio quello di Augusta, a pochi km da Siracusa. Una volta sbarcati, qui i migranti vengono presi in consegna proprio dalla polizia. La procedura prevede il tampone per tutti, poi l’identificazione e infine la quarantena in una delle navi ormeggiate al porto. Accompagnati invece nei centri di accoglienza i minori senza adulti al proprio fianco. Una volta terminata la quarantena, i migranti vengono sottoposti a un altro tampone molecolare e viene consegnato loro il provvedimento di espulsione dall’Italia.
Migranti senza Green Pass: la soluzione è la vaccinazione?
In questo momento al posto di Augusta sono ormeggiate ben due navi quarantena, ognuna delle quali ospita 400-500 migranti. Una volta in strada, queste persone non possono prendere né un autobus né un aereo perché appunto sprovvisti di Green Pass. Difficile, se non impossibile, applicare dunque la legge, ovvero lasciare l’Italia in virtù del decreto di espulsione. La prefettura di Siracusa sta cercando di trovare una soluzione: quella più logica e immediata potrebbe essere la vaccinazione.
Come rivela Siracusanews, un avvocato, dopo aver parlato con i migranti, ha presentato una richiesta di protezione internazionale. Il prefetto Giusi Scaduto ha dichiarato: “Stiamo provando a trovare una soluzione sia per la loro sistemazione sia per sottoporli al vaccino. Sui mezzi pubblici, non possono salire, è, comunque, un problema nazionale e speriamo possa risolversi”. La polizia, intanto, continua a lavorare, effettuando ulteriori verifiche del caso. I migranti, al momento, non sono soli: numerose associazioni umanitarie stanno pensando al loro sostentamento, facendo sentire vicinanza e calore a chi non ha più una casa.