Emergenza migranti nel Mediterraneo, si sta discutendo su come trovare una soluzione alle partenze di navi dalla Tunisia, l’avvocato esperto di diritto internazionale ed ex ufficiale dell’esercito Giuseppe Pellegrino, intervistato dal quotidiano Libero, spiega perchè è così difficile risolvere una situazione che al momento, senza intervento diplomatico per raggiungere un accordo con i governi del Nord Africa, risulta essere molto complessa. Il capitano dell’Esercito, ora in congedo conferma che al momento non è possibile impedire le partenze dei barconi con misure militari, perchè “Si andrebbero a violare gli articoli 1 e 2 dello statuto Onu“.



Tuttavia si dovrebbe tentare di agire per vie diplomatiche al fine di ottenere un consenso degli stati, specialmente in Libia, dove attualmente, dice “Possiamo dimostrare tramite testimonianze dirette di almeno 50 migranti, che le unità navali agiscono con l’aiuto della guardia costiera libica“, inoltre, prosegue “Queste persone fino a poco prima di partire vengono ridotte in schiavitù e detenute in recinti. La polizia non controlla e ci sono documenti che provano che la guardia costiera scorta le barche finchè non arrivano alle navi delle Ong“.



Ex ufficiale Pellegrino “Ong collaborano alla tratta di esseri umani”

L’ex ufficiale Giuseppe Pellegrino, nell’intervista a Libero in merito al problema emergenza migranti spiega anche perchè la soluzione ipotetica del blocco navale non è attuabile, “La pratica del blocco navale è regolata internazionalmente dalla convenzione di Parigi del lontano 1856. È una misura che, anzitutto presuppone lo stato di guerra“. Quindi per bloccare il traffico di disperati in mare, occorrerebbe applicare La convenzione di Montego Bay del 1982, che prevede azioni giudiziarie nei confronti dei trafficanti di essere umani, ma questi ultimi non vengono persguiti perchè non considerati una minaccia alla navigazione come lo è ad esempio la pirateria. L’Italia può soltanto fermare le navi in acque territoriali, inseguendole ed ispezionandole, ma il transito di natanti resta “libero finchè viene considerato inoffensivo“.



Per quanto riguarda la spinosa questione degli interventi delle Ong, Pellegrino interviene affermando “non è vero che le navi delle Ong abbiano il dovere di soccorrere i migranti sulla base di una non meglio specificata “legge del mare”. E conclude, “le navi delle Ong che vanno appositamente alla ricerca di migranti e li imbarcano, diventano in quello stesso momento collaboratori della tratta di esseri umani, come le navi negriere“.