La Francia è sempre più sotto pressione sul fronte migranti. «La situazione in cui ci troviamo è insostenibile e dobbiamo ridurre significativamente l’immigrazione, a partire da quella clandestina», ha dichiarato Emmanuel Macron a Le Point. La pressione migratoria sta crescendo al confine con l’Italia, in particolare il Piemonte. I migranti che approdano nel nostro Paese si spingono verso il Nord per entrare in Francia, ma la destinazione finale resta il Regno Unito, che provano a raggiungere tramite la Manica. Gli ultimi dati diffusi dall’Agenzia europea per il controllo delle frontiere (Frontex) confermano che la rotta migratoria principale verso l’Ue resta il Mediterraneo.



Da Lampedusa a Catania, passando per Ventimiglia, la polizia intensifica le sue attività. Intanto il ministro degli Interni Gérald Darmanin si arrovella da mesi sulla questione dell’immigrazione. Ora che l’emergenza è ancor più evidente, Macron si è deciso a sbloccare la sua legge. Stando a quanto riportato da Le Figaro, è probabile che il piano di Darmanin attinga ad alcune proposte della destra, visto che il Senato ha già acquisito la propria copia in Commissione Diritto e anche i Repubblicani in Assemblea hanno presentato i loro testi. Il dibattito si preannuncia vivace, in quanto le soluzioni proposte a destra sono considerate scabrose.



MIGRANTI FRANCIA, LE PROPOSTE DELLA DESTRA AL GOVERNO

In linea generale, l’idea è quella di dare priorità alla questione dell’asilo alle frontiere. Quindi, lo status di rifugiato potrebbe essere rivendicato da persone che non sono ancora entrate in Francia o che si ritiene abbiano messo piede sul suolo francese, ma a chi è entrato illegalmente in Francia verrebbe negata la possibilità di chiedere asilo. Come evidenziato da Le Figaro, il piano della destra prevede anche quote di ingresso per i migranti e condizioni più severe per l’accesso al ricongiungimento familiare. I repubblicani chiedono un inasprimento delle attuali condizioni di regolarizzazione e dei criteri di accesso all’assistenza sanitaria. L’assistenza medica statale (AME) lascerebbe il posto all’assistenza medica d’urgenza soggetta all’imposta di bollo e concentrata sulle patologie gravi, in linea con la maggior parte dei Paesi europei. L’opposizione vuole anche che il test osseo per determinare se i giovani stranieri non accompagnati sono minorenni sia centralizzato dallo Stato. Inoltre, gli immigrati clandestini non potranno più rifiutarsi di farsi prendere le impronte digitali nell’ambito di un controllo dell’immigrazione.



Un giro di vite voluto per «rendere la Francia meno attraente». Dunque, il soggiorno illegale nel Paese potrebbe tornare a essere un reato penale, in modo che la polizia possa finalmente effettuare dei controlli, a patto che questa disposizione non sia in contrasto con la legislazione europea. Niente più tariffe ridotte per gli immigrati clandestini sui trasporti pubblici e il ritiro del permesso di soggiorno potrebbe essere giustificato da una violazione dei principi della Repubblica. Resta la questione visti consolari dei Paesi di origine dell’immigrazione, documento senza il quale gli immigrati clandestini non possono essere espulsi. I repubblicani potrebbero chiedere di raccomandare la limitazione dei visti per i Paesi che non collaborano su questo punto, ma la storia recente dimostra che l’Algeria, ad esempio, ha avuto la meglio sulla posizione ferma di Parigi. Le richieste dell’opposizione sono chiare, ora resta da capire cosa farà il governo. Macron ha indicato il metodo: partire dal progetto di legge del ministro Darmanin, fermo da mesi, e poi trattare con l’opposizione. Anche perché Macron non ha più la maggioranza assoluta e ha bisogno della destra.