Migranti Germania, dopo l’annuncio sulle nuove restrizioni agli ingressi, con controlli direttamente al confine, Il cancelliere Scholz, in audizione al Bundestag ha confermato le misure previste e ha difeso i nuovi limiti agli ingressi. Una svolta che ha ottenuto consensi a livello internazionale soprattutto dagli stati Ue che già adottano questo sistema, come ad esempio l’Ungheria. IL primo ministro ungherese Orban ha infatti commentato su X la scelta del governo tedesco scrivendo: “Berlino blinda i confini, benvenuti nel club!“.
D’altra parte però il provvedimento è stato anche criticato, soprattutto dall’Austria che in questo modo dovrebbe farsi carico di tutti i migranti respinti dalla Germania, ma anche dal Belgio, soprattutto dai cittadini che vivono al confine e si spostano tra i due stati rischiando di essere controllati ogni volta. Tuttavia Scholz è stato chiaro, e ha ribadito nell’intervento che per i prossimi sei mesi il trattato di Schengen verrà sospeso e si ripristineranno tutte le attività di controllo alle frontiere, dichiarando: “Cosmopolitismo non vuole dire che chiunque voglia venire può restare“.
Scholz su piano migranti Germania: “Abbiamo il diritto di scegliere chi fare entrare e chi no”
Olaf Scholz ha confermato l’approvazione dei nuovi provvedimenti per limitare gli ingressi di migranti in Germania. In particolare il ripristino dei controlli ai confini e l’espulsione immediata di coloro che saranno giudicati come “da respingere”. Il cancelliere in un discorso al parlamento il cancelliere ha comunque ricordato che queste misure non limiteranno il diritto previsto dalla legge tedesca di richiedere asilo politico nel caso si provenga da situazioni di pericolo, sottolineando: “Siamo un Paese che offre protezione a coloro che sono perseguitati politicamente, che stanno scappando per salvare le proprie vite“.
Tuttavia, ha aggiunto: “Abbiamo il diritto e dobbiamo essere in grado di scegliere chi entra e resta in Germania“. Dopo il grave attentato di matrice jihadista inoltre il governo ha intenzione di mettere in campo anche altre misure preventive per risolvere la questione migranti, come ad esempio il rimpatrio per i cittadini provenienti da stati considerati non a rischio e che risultano con domanda di asilo pendente, e una campagna informativa contro la radicalizzazione religiosa dei più giovani.