IL PIANO DELLA GERMANIA PER RESTRIZIONI A NAVI SALVA MIGRANTI DELLE ONG

Non è solo l’Italia ma ora anche la Germania (e non solo) a ritenere problematica l’emergenza dei migranti nel Mediterraneo e la contemporanea sfida-scontro politico in atto tra diverse Ong e i Governi impegnati nella gestione dei flussi migratori. La recente tragedia di Crotone, dove a pochi metri dalla riva hanno trovato la morte 67 vite umane innocenti, ha riaperto in Europa quantomeno il dibattito sull’emergenza troppo complessa per essere derubricata come uno “scontro” politico tra destra e sinistra, tra sicurezza e accoglienza.



Secondo quanto trapela oggi dall’emittente radio-tv “Ard” in Germania, il Ministero dei Trasporti e del Digitale guidato dal liberale Volker Wissing starebbe preparando un forte restrizione alle norme sulla sicurezza delle navi battenti bandiera tedesca utilizzate dalle Ong (organizzazioni non governative) nel salvataggio dei migranti. Il progetto del Ministro tedesco ancora in fase di bozza mira, spiega “Ard”, a rendere le navi con «attività politiche e umanitarie o scopi idealistici comparabili» sottratte dalla navigazione da diporto.



ONG VS GOVERNO GERMANIA, LA REPLICA DEL MINISTERO: COSA CAMBIA

La conseguenza diretta di questo piano del Governo di Olaf Scholz sarebbe quella di aumentare costi per le navi Ong per aggiungere tecnologia e diverse condizioni assicurative: in questo modo, le imbarcazioni più colpite dalle restrizioni sarebbero quelle piccole che possono muoversi normalmente in maniera più rapida per i salvataggi in mare. “Ard” ha raccolto poi già le proteste delle Ong per il nuovo regolamento immaginato dal Ministro Wissing che contestano come tale piano possa andare in forte contraddizione con l’accordo della “coalizione semaforo” (socialdemocratici, verdi e liberali al Governo in Germania, ndr) che afferma, «il salvataggio civile in mare non va ostacolato».



Il Ministro liberale, contattato dalla tv tedesca, spiega che il progetto «non mira a ostacolare i soccorsi privati nel Mediterraneo», bensì a «garantire il loro lavoro» e mettere «in sicurezza dei soccorsi». Le Ong lamentano che con queste spese aggiuntive per molto imbarcazioni non sarebbero più sostenibili le spedizioni di salvataggio migranti. In Germania l’emergenza immigrazione è uno dei temi di maggior critica al Governo Scholz: a fine dicembre, sono 1,2 milioni i migranti registrati nel solo anno 2022, il 35% in più rispetto all’ondata siriana del 2015. Ai richiedenti asilo in arrivo da Afghanistan e Medio Oriente si somma il milione di profughi circa dalla guerra in Ucraina: il presidente PPE Manfred Weber nelle scorse settimane ha rilanciato ulteriormente l’allarme migranti, spiegando come «Gli Stati dell’UE devono finalmente prendere sul serio l’enorme sfida se non vogliono diventare sonnambuli in una nuova crisi migratoria. Ciò include il rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne e un meccanismo di solidarietà funzionante».