Migranti in Germania, scoppia la protesta dell’estrema destra nella parte Est del paese vicino al Mar Baltico. I residenti non vogliono più accogliere i rifugiati e richiedenti asilo che provengono da Ucraina, Siria e Afghanistan. Le manifestazioni nelle città di Greifswald, Loitz e Upahl hanno riacceso anche la lotta tra militanti di destra ed antifascisti con slogan dei primi che chiedono di “Porre fine all’infiltrazione di migranti e richiedenti asilo” e gli altri che fanno appello all’accoglienza dicendo che “il razzismo uccide“.



Come riporta il quotidiano Le Figaro, in occasione dell’ultima riunione del consiglio comunale, sono scoppiate le proteste e c’è stato bisogno di predisporre l’intervento della polizia. Il consiglio infatti doveva approvare un nuovo progetto di accoglienza rifugiati.

Ma la maggior parte dei residenti si è opposta duramente, con la giustificazione che “Non ci sarebbero abbastanza alloggi“. Dai dati storici emerge che nella cittadina di Greifswald, sono più di 16.500 i migranti rifugiati su 60.000 abitanti. Dal 2017, anche a causa di questa ascesa di nuove presenze, il partito della destra radicale ha guadagnato numerosi voti passando dal 4% del 2017 al 10% di quest’anno.



Germania dell’Est, proteste anti migranti: “400 rifugiati su 500 residenti”

Nelle cittadine affacciate sul Mar Baltico dell’ex Germania est, è cresciuto ai massimi storici il livello delle presenze dei migranti che arrivano per chiedere rifugio e asilo politico. Soprattutto la popolazione è composta da persone che scappano da Siria, Afghanistan ed Ucraina. Solo da quest’ultimo paese le richieste sono aumentate del 206% dopo l’inzio del conflitto con la Russia. I residenti sono sul piede di guerra, da una parte vengono accusati di essere razzisti e neonazisti, ma dall’altra si difendono dicendo che con questi arrivi è cresciuta anche la criminalità.



I manifestanti intervistati affermano che ogni giorno si sente parlare di aggressioni con coltelli, di furti e di stupri. Chiedono al governo di essere più selettivi negli ingressi e di permettere la domanda di asilo soltanto ai più qualificati, per compensare la carenza di manodopera nelle industrie tedesche. Uno di loro dice “Qui una volta era tranquillo, ora siamo 500 abitanti e ci sono 400 immigrati, un rifugiato per ogni abitante, abbiamo paura per i nostri figli“.