Importanti novità sul dossier migranti: come spiegato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il Governo giallorosso sta valutando una possibile sanatoria per gli irregolari. Intervenuta alla Camera, l’ex prefetto di Milano ha risposto così all’interrogazione di Riccardo Magi di + Europa: «L’intenzione dell’esecutivo e del ministero dell’Interno è quella di valutare le questioni poste all’ordine del giorno che richiamavo in premessa, nel quadro più generale di una complessiva rivisitazione delle diverse disposizioni che incidono sulle politiche migratorie e sulle condizioni degli stranieri in Italia». In programma, dunque, una riflessione su un provvedimento straordinario di regolarizzazione dei migranti irregolari già presenti sul territorio italiano a fronte dell’immediata disponibilità di un contratto di lavoro.
MIGRANTI, LAMORGESE APRE A SANATORIA PER IRREGOLARI
Come evidenziato nell’ordine del giorno accolto il 23 dicembre 2019, il Governo valuta l’opportunità di varare un provvedimento che consenta la regolarizzazione di irregolari già presenti in Italia a fronte dell’immediata disponibilità di un contratto di lavoro «prevedendo, all’atto della stipula del contratto, il pagamento di un contributo forfettario da parte del datore di lavoro e il rilascio del permesso di soggiorno per il lavoratore». Intervenuto a Il Sole 24 Ore, Riccardo Magi si è detto soddisfatto: «E’ stata una importantissima apertura, non scontata», con l’augurio che «questa volontà politica si concretizzi in tempi rapidi, in attesa di una riforma strutturale che consenta la regolarizzazione su base individuale degli stranieri già radicati nel territorio, come prevede la proposta di legge d’iniziativa popolare “Ero straniero” attualmente in discussione in commissione Affari costituzionali alla Camera». Ma non è tutto qui, nel mirino del ministro Lamorgese finisce il suo predecessore Matteo Salvini: «Nel precedente esecutivo i porti non sono mai stati chiusi effettivamente, perché i migranti poi sbarcavano su indicazione della magistratura. Gli sbarchi a settembre sono aumentati dato che la maggior parte dei migranti proveniva dalla Tunisia, dove non c’era un governo», le sue parole a Otto e mezzo.