Maggiore flessibilità sui rimpatri e linea diretta tra autorità italiane e tunisine per segnalare la partenza dei migranti dalle coste. Questi sono i principali risultati dell’incontro di oggi a Tunisi tra il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo del governo del paese africano, Hichem Mechichi, il quale detiene l’interim del ministero dell’Interno. Lo riporta Rai News, precisando che l’Italia supporterà la Tunisia con le ripartenza e la manutenzione delle motovedette. «Con la commissaria Johansson abbiamo affrontato questa seconda missione per poter finalmente tracciare insieme alle autorità tunisine le grandi direttrici politiche lungo le quali si dovrà sviluppare il partenariato strategico tra Unione europea e Repubblica tunisina», ha dichiarato il ministro Lamorgese. La responsabile del Viminale ha aggiunto che ha manifestato alla Tunisia la vicinanza del nostro Paese e dell’Ue, «che intendono continuare ad essere parte attiva per aiutare concretamente la Repubblica tunisina ad affrontare sfide molto complesse, prima tra tutte quella che riguarda il futuro dei giovani di questo Paese che legittimamente aspirano, come i loro coetanei europei, a soddisfacenti condizioni lavorative e di vita».



Il presidente tunisino Kais Saied a margine dell’incontro al Palazzo presidenziale di Cartagine col ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e la commissaria Ue agli affari interni Ylva Johansson, ha spiegato in una nota che «le parti hanno espresso la voglia di rafforzare la partnership in diversi settori, soprattutto quelli economici e sociali». Ma ha anche evidenziato «la necessità di adottare un approccio globale sulla migrazione che vada oltre le soluzioni di sicurezza che hanno dimostrato i loro limiti per affrontare le ragioni profonde di questo fenomeno combattendo la povertà e la disoccupazione e sostenendo le politiche di sviluppo nei paesi di origine». Johansson invece nella sua nota ha spiegato che «le due parti hanno espresso la loro determinazione a combattere le reti criminali della tratta di esseri umani che sfruttano le difficili condizioni economiche di alcuni gruppi vulnerabili per trarne profitto». (agg. di Silvana Palazzo)



MIGRANTI, LAMORGESE: “NUOVO PATTO UE NON CI SODDISFA”

In queste ultime settimane, visti i nuovi sbarchi in massa, è tornato pregnante il problema migranti in Italia. Ieri la ministra dell’interno, Luciana Lamorgese, in audizione davanti al l Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio, ha rivolto un chiaro messaggio all’Unione Europea, spiegando: “Le proposte contenute nel nuovo patto europeo per l’immigrazione e l’asilo non sono soddisfacenti per Italia”.



La titolare del Viminale si è soffermata in particolare sulla questione rimpatri, sottolineando che “Chi non ha titolo per entrare nel nostro Paese deve essere rimpatriato, ma l’attuazione di questo principio è resa difficile dalla complessità tecnica della procedura. In tale settore riteniamo essenziale un maggiore sforzo dell’Ue sia nel negoziare nuovi accordi di rimpatrio sia nel sostenerne finanziariamente l’implementazione da parte degli Stati membri impegnati in tale esercizio”. A complicare ulteriormente la situazione ci ha pensato la pandemia di covid, con la chiusura quasi totale delle frontiere che “Di fatto ha bloccato le operazioni di rimpatrio nella prima parte dell’anno”.

LAMORGESE: “FONDAMENTALE STABILIZZARE LIBIA”

In totale, nel 2020, sono state rimpatriate 3.607 persone, mentre per quest’anno la cifra è pari a 1.277: “In questo ambito riveste grande importanza la situazione dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) – ha aggiunto – attualmente sul territorio nazionale sono operativi 9 Cpr per una capienza effettiva pari a circa 765 posti. Stiamo lavorando all’ampliamento della capacità ricettiva di tali strutture e alla ricerca di altre soluzioni sul territorio”. Al fine di contenere i flussi migratori è essenziale per l’Italia “Contribuire al processo di stabilizzazione della Libia”, principale via di ingresso dall’Africa, “Dalla quale registriamo, questo è innegabile, un aumento dei flussi in questo periodo. E’ importante che ci sia un rafforzamento di questo storico rapporto bilaterale”. Infine, sulla possibilità di schierare l’esercito così come fatto dalla Spagna, la ministra Lamorgese conclude: “Se voi mi date un consiglio su dove metterli in mare forse riusciamo a risolverlo prima il problema. I confini marittimi sono diversi da quelli terrestri. Ai confini terrestri lo abbiamo fatto anche noi”.