Torna ad essere incandescente la situazione migranti in quel dell’hotspot di Lampedusa, in Sicilia. Il centro di accoglienza può ospitare al massimo circa 200 persone, ma al momento ne contiene quasi cinque volte tanto, ben 950, e c’è il rischio che tale cifra possa ulteriormente salire nei prossimi giorni, visti i numerosi sbarchi previsti a causa della bella stagione.
A denunciare la situazione ai limiti del vivibile è Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, che spiega: “Questa notte i migranti appena sbarcati – le sue parole riportate dai colleghi di Rai News – hanno dovuto dormire all’esterno della struttura per mancanza di posti letto e la zona circostante è diventata una vera e propria fogna a cielo aperto”. A complicare il tutto, le misure di restrizione anti covid a causa della pandemia, che non vengono assolutamente rispettate: “Gli assembramenti ormai sono costanti e le norme anti-contagio sono saltate tutte. Degli oltre 950 migranti presenti ora nell’hotspot, soltanto 500 hanno fatto il tampone”.
MIGRANTI, LAMPEDUSA AL COLLASSO: “IL GOVERNO DEVE INTERVENIRE”
Quindi Pianese ha lanciato un appello alle autorità: “Il Governo deve intervenire immediatamente inviando più agenti nel Centro, dal momento che i pochi che ci sono adesso stanno lavorando senza sosta con turni massacranti anche di 12-14 ore al giorno. Anche perché è l’intera sicurezza pubblica e sanitaria del Paese a essere messa a rischio. Siamo solo all’inizio dell’estate è la situazione è già fuori controllo”.
In attesa della risposta concreta dell’esecutivo, ieri alla Nuova Darsena di Augusta, in provincia di Siracusa, si è tenuta la cerimonia in ricordo del drammatico naufragio avvenuto il 18 aprile del 2015 nel mar Mediterraneo che costò la vita a circa un migliaio di migranti, con soli 28 che sopravvissero. Nella Nuova Darsena è stato accolto il relitto del tristemente noto barcone, che era stato recuperato nel 2016 dal governo italiano dell’epoca, per recuperare i resti delle persone al suo interno.