Giovanni Di Leo, procuratore capo di Agrigento, ha lanciato un appello per via dell’emergenza migranti che sta attanagliando Lampedusa nelle ultime settimane. Rivolgendosi a chiunque possa, ha chiesto un aiuto per dare una mano sulla piccola isola siciliana dove vi si trovano più di cinque mila persone, e dove nelle scorse 24 ore ne sono sbarcate altri 112. “C’è bisogno di aiuto, concreto, pratico e immediato – le parole del procuratore agrigentino, come si legge sul sito dell’agenzia di stampa italiana Ansa – da parte di ogni struttura dello Stato e di ogni persona di buona volontà”. E ancora: “Un appello a nome di tutti coloro che in questo momento sono impegnati sin dalle prime ore del mattino”, per l’emergenza migranti.



Secondo il magistrato, ciò che si sta vivendo in queste ore a Lampedusa è molto simile a quanto avvenne in Puglia, a Bari, nel 1991 con la famosa nave Vlora che fece sbarcare ben 20mila albanesi in un colpo solo: “Prefettura, questura e diocesi di Agrigento – ha proseguito ancora Di Leo – stanno cercando sistemazioni provvisorie per una massa di richiedenti asilo, uomini donne, minori accompagnati e non, paragonabile per dimensione solo all’arrivo della nave Vlora approdata nel porto di Bari l’8 agosto 1991 con 20.000 albanesi che sfuggivano dalla caduta della dittatura e dalla fame”.



MIGRANTI LAMPEDUSA, DI LEO: “COME LA VLORA DEL 1991 MA CON UNA DIFFERENZA…”

Di Leo ricorda però che vi è una sostanziale differenza fra gli sbarchi di questi giorni a Lampedusa, e quello storico in Puglia di 32 anni fa: “Il capoluogo e la regione pugliese erano una città, in terraferma e una regione collegata al resto del Paese. Lampedusa è un isola, poco al largo di un’altra isola più grande, la Sicilia. Le difficoltà logistiche rischiano di avere la meglio sullo straordinario senso di umanità di chi è impegnato in queste operazioni di soccorso e della popolazione di Lampedusa”.



Quindi Di Leo conclude il suo appello, non nascondendo le sue preoccupazioni: “L’enorme, straordinario sforzo delle nostre forze dell’ordine, nessuna esclusa, a terra come in mare, sta cercando di ovviare a una situazione altrimenti destinata, e comunque prossima, al collasso”.